17
La Chiesa di Prato propone ai pratesi un percorso di ascolto e condivisione per costruire insieme una città che sappia reggere e rispondere alle difficoltà di oggi. A cinque anni dalla storica visita di Bergoglio a Prato il vescovo Giovanni Nerbini ha deciso di raccogliere nuovamente l’appello di Papa Francesco a «stabilire patti di prossimità», una modalità di lavoro che il Papa chiese di mettere in campo per cercare «migliori possibilità concrete di inclusione». E allora #farepatti sarà l’impegno che si assume la Diocesi per «immaginare insieme un’altra città possibile», come ha scritto monsignor Nerbini a Francesco in una lettera spedita lo scorso 10 novembre per ringraziarlo della visita avvenuta nel 2015.
«A causa di questa pandemia gli elementi di crisi si sono accentuati e nelle persone c’è un senso di incertezza e preoccupazione, dato anche dal fatto che prima o poi finiranno gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti», spiega il vescovo che aggiunge: «noto anche che c’è una difficoltà diffusa nel comprendere e capire fino in fondo quello che sta accadendo. Ma di una cosa siamo certi: le sfide di oggi si possono affrontare non in modo isolato ma stando insieme».
Adesso, fino alla fine dell’anno, l’intenzione è quella di promuovere una serie di incontri con le rappresentanze economiche e sociali della città. Poi da gennaio, con le modalità che saranno possibili in quel momento, ci sarà una serie di iniziative pubbliche di ascolto e di confronto con esperti sulle principali criticità della città e del distretto tessile.
«La nostra intenzione è quella di offrire un contributo di idee e di stimolare un dibattito», aggiunge il vescovo che intende allo stesso tempo dare un taglio concreto a quanto emergerà dal dibattito.
Edizioni locali: Prato