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Ricorso delle categorie professionali contro la bolletta Tari troppo cara, il Tar della Toscana non è competente


Architetti, avvocati, ingegneri, consulenti del lavoro, geometri e commercialisti dovranno rivolgersi al Tar del Lazio riconosciuto come organo competente a trattare il ricorso presentato per chiedere l'annullamento delle delibere del 2016, 2017 e 2018. La 'categoria 11' contesta l'aliquota massima applicata dal Comune per determinare la tariffa da pagare


Redazione


Tutto da rifare. Il Tar della Toscana si è pronunciato sul ricorso presentato due anni fa dalle categorie professionali di Prato contro l'aliquota applicata dal Comune per il calcolo della tariffa sui rifiuti dichiarandosi non competente e individuando nel Tribunale amministrativo del Lazio l'organo qualificato a decidere. Il Comitato unitario dei professionisti che riunisce l'Ordine degli avvocati, dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, degli ingegneri, degli architetti, dei geometri, dei consulenti del lavoro e altri liberi professionisti, dovranno cambiare il destinatario del ricorso per provare ad alleggerire la bolletta sullo smaltimento dei rifiuti. Alla base della loro contestazione, l'aliquota massima applicata alla 'categoria 11', quella che fa riferimento ai professionisti.
Il ricorso, con il quale veniva impugnato anche il Regolamento ministeriale a cui gli atti normativi locali hanno fatto riferimento, chiedeva l'annullamento delle delibere Tari approvate per gli anni 2016, 2017 e 2018. Il Comune, che si è costituito in giudizio, ha argomentato la scelta di applicare l'aliquota massima con studi e monitoraggi fatti negli anni da Asm (poi confluita in Alia) sulla quantità di rifiuti prodotta dalle categorie professionali e sulla comparazione con altri cinque comuni. Una modalità di calcolo estesa a tutte le fasce comprese nelle utenze non domestiche e anche alle utenze domestiche. Il Comitato unitario dei professionisti ha sempre giudicato esose le bollette Tari rispetto ai rifiuti prodotti, una tesi che non ha trovato d'accordo l'amministrazione comunale. Da qui la battaglia a suon di carte bollate che ora però dovrà spostarsi dal Tar della Toscana al Tar del Lazio perché, avendo impugnato anche il Regolamento ministeriale, la vicenda assume una dimensione nazionale . Negli anni i professionisti hanno pagato quanto chiesto in attesa di una sentenza, i cui effetti si estenderebbero in tutta Italia, che dichiari se il calcolo fatto dal Comune di Prato è giusto oppure se c'è bisogno di rimettere mano ai conti.

nt
                                                                                                                                                          
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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