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Nei mesi estivi il Centro di Scienze Naturali, insieme all'associazione Habitus, ha accolto 677 animali, 350 quelli rimessi in libertà ( di solito nelle aree da cui provengono secondo le schede di registrazione), gli ultimi quaranta nel mese di ottobre.
Riuscire a salvare animali come i pipistrelli, delicatissimi e difficili da gestire soprattutto se piccoli perché si nutrono senza sosta, significa riequilibrare le perdite dovute alle attività umane. Questa estate sono stati svezzati e poi liberati 50 esemplari, che, per inciso, si cibano di zanzare e di molti altri insetti. Ma sono arrivati anche volpi, daini, cervi, ghiri, ricci e una varietà di uccelli impressionante, fra cui per la prima volta un falco pellegrino e un cuculo, che sono già stati reintrodotti in natura.
Non compreso in questi numeri c’è il gruppo inviato dalle Forze dell’ordine, animali sequestrati o confiscati in quanto specie detenute illegalmente o di cui i proprietari si sono disfatti in modo non corretto. Altri 143 sono ancora in carico al centro – o perché ancora non in grado di tornare nel loro habitat o perché possono ormai condurre una vita dignitosa solo nella struttura – e, infine, 181 che purtroppo non ce l’hanno fatta nonostante le cure.
Riuscire a salvare animali come i pipistrelli, delicatissimi e difficili da gestire soprattutto se piccoli perché si nutrono senza sosta, significa riequilibrare le perdite dovute alle attività umane. Questa estate sono stati svezzati e poi liberati 50 esemplari, che, per inciso, si cibano di zanzare e di molti altri insetti. Ma sono arrivati anche volpi, daini, cervi, ghiri, ricci e una varietà di uccelli impressionante, fra cui per la prima volta un falco pellegrino e un cuculo, che sono già stati reintrodotti in natura.
Non compreso in questi numeri c’è il gruppo inviato dalle Forze dell’ordine, animali sequestrati o confiscati in quanto specie detenute illegalmente o di cui i proprietari si sono disfatti in modo non corretto. Altri 143 sono ancora in carico al centro – o perché ancora non in grado di tornare nel loro habitat o perché possono ormai condurre una vita dignitosa solo nella struttura – e, infine, 181 che purtroppo non ce l’hanno fatta nonostante le cure.
Tutti i Comuni, per legge, hanno l’obbligo di contribuire al recupero di nidiacei e pulli, ma nel caso del Csn l’attività è attualmente finanziata per la massima parte dal Comune di Prato e, in misura minore ma sostanziale, dal Comune di Pistoia con il quale la Fondazione ha una convenzione finalizzata per lo più al recupero di nidiacei.
Il recupero della fauna è un lavoro che richiede passione e dedizione. Un lavoro costoso e impegnativo che in estate ha richiesto turni anche notturni e che non sarebbe possibile senza il prezioso contributo dei volontari dell’associazione Habitus. Il Csn ha ripreso l’attività nel 2018 e sta facendo i conti con i numeri esponenzialmente cresciuti. Proprio per questo per la prossima stagione spera di intercettare altri volontari. Chiunque volesse dare un contributo può rivolgersi al numero 0574 460503 – [email protected]) o all’associazione Habitus (349 299 1663 – [email protected]).
Proseguono anche gli interventi di progettazione e manutenzione straordinaria nel parco per permetterne la riapertura al grande pubblico mentre, al momento, funzionano le attività educative specifiche ma saltuarie, rivolte soprattutto a gruppi di studenti e scolaresche.
Proseguono anche gli interventi di progettazione e manutenzione straordinaria nel parco per permetterne la riapertura al grande pubblico mentre, al momento, funzionano le attività educative specifiche ma saltuarie, rivolte soprattutto a gruppi di studenti e scolaresche.
Edizioni locali: Prato