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Il piano per rafforzare i posti letto Covid sul territorio viaggia su tre binari. Il primo è quello più immediato per dare una boccata d'ossigeno al Santo Stefano anche se da un paio di giorni il bollettino dei ricoveri disegna una situazione stazionaria. Si tratta dell'accordo con la casa di cura Villa Fiorita per una trentina di posti letto. Accordo a cui l'Asl lavora da giorni e che si rafforza alla luce della nuova ordinanza del presidente Giani sull’utilizzo delle strutture sanitarie private per fronteggiare l'emergenza Covid. La conferma arriva anche dalla stessa Villa Fiorita: "Stiamo esaminando la fattibilità di questa ipotesi dal punto di vista della sicurezza gestionale e organizzativa per garantire una netta separazione tra le varie attività presenti nella nostra struttura. – spiega Simone Buda, amministratore delegato- Con l'Asl abbiamo un rapporto consolidato da anni per cui ciò che si può fare lo faremo volentieri".
Il secondo binario richiede qualche giorno in più e riguarda l'ampliamento del Santo Stefano all'interno del suo perimetro nelle fasce modulari semiscoperte. La Regione ha dato il via libera a una parte del progetto presentato ieri dall'Asl Toscana Centro e caldeggiato dal sindaco Biffoni, per un totale di 53 posti letto che saranno ricavati in una delle due fasce. L'altra, più piccola, dove potrebbero essere ricavati altri 40 posti, resta al momento sulla carta. Soluzione questa che oltre a essere veloce, ha anche il vantaggio di essere utile alla città anche dopo la fine della pandemia.
E infine il terzo binario, che richiederà almeno un mese di lavori e una spesa di circa 5 milioni di euro, riguarda due edifici dell'ex Creaf dove, come già detto, saranno sistemati dai 400 ai 500 letti per malati Covid non acuti.
Tale impostazione è confermata dal sindaco Matteo Biffoni: "Soluzioni queste, che ci permettono di lavorare su più orizzonti temporali. – afferma il primo cittadino -. Teniamo il Creaf come polmone di uscita se i contagi non dovessero arrestarsi. Non faccio i salti di gioia, ma è sempre meglio di un ospedale da campo. Quelli vanno bene in tempo di guerra. Voglio essere chiaro però, se la curva epidemiologica non si piega, questa corsa ai posti letto è inutile".
(e.b.)
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