Esplora le contaminazioni creative e culturali avvenute tra Europa e Giappone dalla fine dell'Ottocento alla prima metà del Novecento la mostra 'Kimono – Riflessi d'arte tra Giappone e Occidente', allestita al Museo del Tessuto di Prato e visibile fino al 19 novembre. Un evento che ha ottenuto il patrocinio dell'Ambasciata del Giappone in Italia. Ambasciatore che ha inviato un messaggio in occasione dell'inaugurazione di ieri 28 aprile, annunciando anche la sua prossima visita alla mostra.
La mostra nasce dalla collaborazione con il Museo della Moda e delle arti applicate di Gorizia che nel 2018 ha organizzato una mostra sul tema, base di partenza della "sorella pratese".
Negli spazi espositivi dell'ex Campolmi si alternano una serie di dipinti, xilografie, cartoline d'epoca, stampe e tessuti provenienti sia da importanti collezioni private che da inedite raccolte del Museo, ma soprattutto i cinquanta kimono maschili e femminili appartenenti all'esclusiva collezione privata di Lydia Manavello, tutti databili al primo e secondo quarto del Novecento, realizzati in seta operata, ricamata o stampata.
Accanto al già noto fenomeno del Giapponismo, ovvero il modo in cui l'arte europea di quel periodo ha recepito e reinterpretato il linguaggio espressivo e decorativo dell'arte giapponese, il percorso espositivo si sofferma soprattutto ad illustrare il processo opposto, definito da alcuni Occidentalismo, nell'ambito del quale anche l'oggetto più iconico della cultura del Sol Levante, il kimono, risente dell'influenza della cultura e dell'arte figurativa occidentale. Ecco dunque apparire sui kimono soggetti decorativi inediti quali la nave, l'aeroplano, lo sport e persino Babbo Natale. E ancora suggestioni stilistiche provenienti dalle avanguardie europee come Fauvismo, Futurismo, Cubismo, Déco.
Quando il kimono “parla” di Occidente, al Museo del Tessuto una mostra sul Giappone e le contaminazioni
E' stata inaugurata ieri e resterà visibile fino al 19 novembre. Ha il patrocinio dell'Ambasciata del Giappone in Italia
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