51
Più forte di qualsiasi calcolo politico, anche del rischio di perdere un assessore. Ha tenuto duro il presidente della Provincia Lamberto Gestri sulla nomina di Giancarlo Cecchi alla carica di direttore generale, strappando un soffertissimo assenso della sua giunta ieri pomeriggio. Il costo, però, è stato elevatissimo con la contrarietà dell’assessore alle politiche sociali, Loredana Ferrara e di quella al bilancio, Gabriella Melighetti, che da oggi non fa più parte della giunta. La Ferrara ha preferito darsi all’impegno istituzionale per evitare di portare fino al momento decisivo la differenza di vedute con il resto dell’amministrazione provinciale. La posizione dell’Italia dei Valori, d’altro canto, era nota oramai da qualche giorno: “Riteniamo opportuna la figura del direttore generale, come figura propulsiva per l’ente e come supporto delle funzioni del presidente”, ma con un distinguo significativo sul nome di Cecchi: “abbiamo delle perplessità sulla mancanza della laurea e sul costo per questo la nostra richiesta al presidente è stata di rivisitare la scelta”. Conseguente l’assenza di Ferrara dalla giunta, spiegata a chiare lettere: “Ho preferito non partecipare alla riunione per evitare di votare contro”.Il presidente Gestri non ha voluto dare credito alle voci, che gli suggerivano di valutare più attentamente la nomina di Cecchi e ha tirato dritto: “Su questa vicenda le polemiche vanno superate, questa scelta è un atto necessario per aiutare l’ente ad essere all’altezza delle richieste dei cittadini – è stato il primo commento -. Le risorse impiegate per pagare il suo stipendio dovranno essere ampiamente recuperate con i risultati che il direttore porterà sul fronte della razionalizzazione. In Provincia lavorano molte persone competenti e fortemente motivate che sono certo contribuiranno in maniera decisiva a dare forza a questo intervento. Sarà fondamentale il clima di collaborazione che si stabilirà nell’interesse del bene comune”.Più critica la posizione dell’assessore Melighetti, la quale si era spinta fino al punto di chiedere una verifica da parte della Corte dei Conti della liceità della delibera. È stato in quel momento che lo scontro è deragliato: “La Corte si occupa dei conti non delle lauree dei dirigenti” ha tagliato corto Gestri, che stava meditando di porre fine in maniera risolutiva all’insubordinazione della sua delegata al bilancio. Così, proprio questo pomeriggio il presidente della Provincia ha annunciato la scelta definitiva: “Ho dovuto prendere atto con rammarico, che su una questione così strategica esiste una divaricazione inconciliabile. Per me l’assessore Melighetti ha perso il necessario rapporto fiduciario e per questo la revocherò”. Uno sconvolgimento politico dettato indubbiamente dalla particolare posizione di Melighetti, che avendo la delega al bilancio ricopriva una carica politica ben più pesante delle politiche sociali della sua collega nel dissenso Ferrara. Da qui la necessità per Gestri di soffocare ogni dissenso interno per evitare di prestare per troppo tempo il fianco ai siluri dell’opposizione, che nel frattempo approfitta della ghiotta occasione per colpire: “Se Cecchi è davvero così indispensabile per mandare avanti la macchina della Provincia di Prato, il Pd avrebbe potuto candidarlo direttamente alla presidenza. Si sarebbe risparmiato questa figuraccia e avrebbe fatto risparmiare 200mila euro ai pratesi” stuzzica il coordinatore provinciale del Pdl, Riccardo Mazzoni. “Chiederemo al presidente di riferire in consiglio, evidentemente le nostre osservazioni sul direttore generale non erano fantasiose – aggiunge la capogruppo del Pdl, Cristina Attucci – anche l’Idv dovrà prendere posizione, non potrà cavarsela semplicemente non partecipando alle riunioni di giunta”. Tempi stretti per la scelta del successore di Melighetti. Ed in base al principio che ogni pericolo cela un’opportunità Gestri annuncia per martedì un rimpasto delle deleghe fra i soli assessori presenti attualmente in giunta, destinata a scendere pertanto a soli 7 componenti.
Carlandrea Adam Poli
