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Resta alto il tono della polemica in Provincia dopo il terremoto provocato dalla nomina del direttore generale e la conseguente uscita dalla giunta dell’ormai ex assessore Gabriella Melighetti. E se il segretario del Pd Bruno Feranti interviene a difesa della scelta del presidente Gestri di nominare una figura di raccordo come quella del direttore generale, i consiglieri Pdl Matteo Cocci e Sergio Toccafondi mettono l’accento sui troppi tagli presenti nel bilancio di previsione appena approvato da palazzo Buonamici.”La strumentale e frettolosa critica verso le decisioni del presidente della Provincia di Prato – scrive Ferranti – portano a distogliere l’attenzione dal vero nodo del problema. Rendere più efficiente e più vicina ai bisogni dei cittadini l’amministrazione pubblica. L’ obiettivo della Provincia è di adeguare la macchina burocratica alle nuove sfide che oggi la crisi di Prato ci impone. Non si tratta di provvedere alla riparazione di errori del passato.Non ci sono errori da riparare.La Provincia sia sotto la guida di Daniele Mannocci che quella di Massimo Logli ha ottenuto esemplari risultati di virtuosa gestione, portati ad esempio in tutta Italia e premiati dal Ministro Brunetta come modello di corretta gestione amministrativa. Il costo del personale è a Prato del 18% mentre la media nazionale delle province è del 23%. La crisi spinge le imprese ad innovare, investire ottimizzare le gestioni ed anche le Amministrazioni pubbliche devono fare lo stesso”.Da parte Pdl, invece, si sottolineano i tagli insettore chiave. “Passato lo tsunami seguito alla immeritata defenestrazione dell’assessore Melighetti – dicono Cocci e Toccafondi – restano sul terreno del 2010 gli investimenti del bilancio votato lo scorso 30 aprile, e questo certamente preoccupa allo stesso modo delle tempeste della giunta provinciale; poco si è parlato dei drastici tagli sui progetti delle politiche sociali. Interessanti progetti portati avanti fino a pochi mesi fa non potranno continuare arrecando disagio a famiglie ed associazioni che contavano su tali risorse. Allo stesso modo la sforbiciata di circa il 30% per la settore cultura non aiuterà lo sviluppo della nostra area; invitiamo la giunta a non spostare troppo lontano l’orizzonte verso l’estremo oriente e il Fiume Giallo, ma a limitarsi a recuperare risorse per sociale e cultura con la prossima manovra di assestamento del Bilancio”.