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Profughi: tutto esaurito nelle strutture pratesi per migranti, il Comune al ministero: “Stop agli arrivi”


La lettera partirà nei prossimi giorni e segue quella inviata l'11 agosto anche al Tribunale dei minori per comunicare che i posti per gli under 18 non accompagnati, trovati in strutture del territorio, sono esauriti


Redazione


Prato non può più ospitare minori stranieri non accompagnati perché ha esaurito i posti delle strutture territoriali dedicate alle problematiche relative agli under 18, prestatesi ad accogliere gli inserimenti in via d'urgenza con l'uso anche degli ordini di servizio da parte della Prefettura. Con i due arrivi di queste ore, il totale sale a 21, ben oltre il possibile. Tutto a carico del bilancio dell'ente che svolge i servizi socio sanitari per conto dei sette Comuni della provincia pratese.
Lo ha scritto nero su bianco la Società della Salute Area Pratese che nei giorni scorsi ha inviato una lettera alla Prefettura e per conoscenza anche al Tribunale dei minori di Firenze: “Si comunica l'impossibilità oggettiva di poter accogliere ulteriori minori non accompagnati – è stato scritto nel documento dal presidente della Sds, Simone Faggi – finché non saranno disponibili nuovi posti nelle strutture di accoglienza, salvo pervengano apposite autorizzazioni ad accogliere i minori in strutture per adulti o in situazioni di sovrannumero”. Concetto che sarà ribadito nelle prossime ore al Ministero dell'Interno, nuovamente alla Prefettura e per conoscenza anche alla Procura di Prato. La complessità della situazione è confermata da un episodio avvenuto nei giorni scorsi quando un minore si è presentato spontaneamente in questura. Di fronte al rifiuto di ben 80 strutture tra pratesi, regionali e extraregionali, si è provveduto a una soluzione “ponte” nell'attesa di liberare dei posti in strutture dedicate. La coperta dunque, è cortissima, tanto che Faggi fa presente che c'è il rischio di far permanere i minori nella questura di arrivo o in luoghi di primo soccorso.
Tra l'altro la ripartizione è uguale per tutti i territori senza considerarne le specificità: “E questo – prosegue Faggi – espone i Comuni come Prato a trovare risposte con gli stessi numeri di arrivo di Comuni con maggiori risorse in termini di strutture e disponibilità”.
Due settimane fa la prefettura ha pubblicato una manifestazione d'interesse per creare una struttura d'accoglienza specifica da 15 posti. Al momento non risultano candidature anche perché i 60 euro al giorno a minore, tutto compreso, non sono considerati congrui da molti operatori del settore rispetto alla complessità dell'accoglienza a un minore che implica tra le altre cose un'assistenza h24.
Anche l'accoglienza degli adulti fa registrare la saturazione dei Cas presenti sul territorio provinciale. Tra ieri e oggi si registrano nuovi arrivi alla spicciolata che portano i posti disponibili in extra soglia. Esauriti anche i posti liberati dallo spostamento degli ucraini in un'altra rete di accoglienza. Il totale complessivo è di oltre 400 migranti accolti. Al momento, non può dare alcuna valvola di sfogo neanche dal Sai, il sistema dedicato a chi ha ottenuto la protezione internazionale. Con due passaggi dai Cas della scorsa settimana, tutti e cento i posti sono occupati.
Il territorio è saturo ma gli sbarchi non si fermano. Dall'inizio dell'anno a oggi, secondo il Viminale, gli arrivi sono stati 101.386, più del doppio rispetto allo scorso anno quando, nello stesso periodo, si erano registrati 48.940 arrivi.
Numeri di fronte ai quali l'assessore all'Immigrazione Simone Mangani invita il governo ad abbandonare qualsiasi approccio ideologico: “Chiediamo un bagno di realismo e di razionalità. Non è possibile fermare questo afflusso, è evidente. Chiediamo che vengano dati agli enti locali gli strumenti per accogliere. Non si può chiedere ai Comuni dalla mattina alla sera di prendere adulti e bambini senza che ci siano le strutture idonee per farlo”. Vanno cambiati anche i criteri di ripartizione degli arrivi tra i territori: “Il governo metta mano ai criteri per rendere più uniforme l'accoglienza. Oltre alla popolazione, devono essere considerati l'estensione del territorio e l'adesione alla rete Sai. Chi non ne fa parte dovrebbe contribuire di più a farsi carico dei nuovi arrivi. Questo scaricabarile del governo su prefetture e enti locali su come e quanti accogliere non può continuare perché poi si arriva al momento in cui ci troviamo noi: non possiamo più accogliere, non per volontà o ideologia, ma per rispetto delle persone che arrivano”.

(e.b.)
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
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Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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