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Processo civile telematico, in tilt il sistema del ministero: preoccupazione tra gli avvocati


Saltato il funzionamento che traccia il deposito degli atti. A rischio il riconoscimento del rispetto delle scadenze perentorie. I civilisti chiedono l'interpretazione autentica della norma che disciplina l'invio degli atti tramite posta elettronica certificata così da evitare ripercussioni se il canale virtuale dà problemi. Il ministro della Giustizia sollecitato a dichiarare il fermo degli uffici giudiziari


Redazione


Processo civile telematico appeso al funzionamento dei server ministeriali che, si sa, non sono massima espressione di efficienza. Il sistema informatico, ormai da giorni, è in balia di problemi che rallentano e addirittura bloccano l'iter giudiziario creando più di qualche preoccupazione agli avvocati tenuti al rigoroso rispetto dei termini di scadenza che, invece, rischiano di saltare. Una preoccupazione forte che, a livello locale, ha spinto il presidente dell'Ordine degli avvocati di Prato, Maurizio Betti, a chiedere al presidente del tribunale di informare i giudici delle problematiche così da evitare conseguenze, e, a livello nazionale, ha spinto l'Unione delle Camere civili a presentare al ministero della Giustizia la richiesta di una interpretazione autentica alla norma che regola il deposito di atti per via telematica. In entrambi i casi, si tratta di passaggi fondamentali perché quando i termini di scadenza hanno carattere perentorio, anche un solo giorno di ritardo può comportare ripercussioni rilevanti, e qualche volta irrimediabili, sul processo.
La grande cancelleria virtuale che consente agli avvocati civilisti di dialogare con il magistrato a distanza attraverso il deposito di atti, memorie, comparse e quant'altro, funziona a singhiozzo da diversi giorni: il ministero ha comunicato che sono in corso aggiornamenti dei server. Nel frattempo il sistema non sempre è in grado di acquisire ciò che l'avvocato invia e, peggio, non è sempre in grado di 'certificare' la data di accettazione e consegna. “E' una situazione di assoluta incertezza – il commento dell'avvocato Daniela Luchetti, presidente della Camera civile di Prato – è stato chiesto un intervento normativo per sanare sia i problemi che si sono verificati in passato che gli attuali e futuri. Si tratta, in sostanza, di dare una interpretazione autentica alla norma per essere sicuri che venga recepita da tutti nello stesso modo”. In altre parole: stabilire in modo inequivocabile che il malfunzionamento del sistema non deve incidere sul corso del processo e non essere invece costretti a rimettersi alla comprensione del tribunale. Del resto se il problema è del ministero, pensi il ministero a tutelare il diritto alla giustizia.
Pare che a Prato i problemi del sistema non abbiano al momento comportato intoppi gravi all'iter civile telematico ma il rischio è in agguato e non fa dormire sonni tranquilli agli avvocati.
Il processo telematico fa affidamento esclusivamente sulla Pec, la posta certificata elettronica che equivale alla vecchia raccomandata con ricevuta di ritorno. Quando un avvocato effettua un deposito, riceve come risposta prima l'accettazione e poi la consegna della busta al destinatario: è sufficiente questo a registrare la data di invio e, dunque, a garantire il rispetto della scadenza. “Successivamente – spiega l'avvocato Luchetti – il sistema genera una terza e una quarta e-mail per attestare rispettivamente la presa in carico della busta e l'apertura con l'inserimento degli atti nel fascicolo”. La terza mail non sarebbe necessaria perché già la seconda è sufficiente a confermare la data, ma il fatto è che qualche avvocato non riceve niente e perciò non può sapere se l'iter è andato a buon fine nel rispetto della scadenza. Non è esagerato dire che una incertezza di questo tipo crea il panico perché gli interessi in gioco sono alti e toccano direttamente il cittadino che chiede giustizia e, in sede civile, reclama sempre un risarcimento.

nadia tarantino
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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