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Primarie Pd: la spunta Mattei, con lui in lista anche Logli e Curcio. In netto calo i votanti


Redazione


Gli elettori del Partito Democratico hanno deciso. Sarà Fabrizio Mattei ad aggiudicarsi l’unico posto in lista sicuro di elezione alle regionali del prossimo 28 marzo. Il responso è arrivato attorno alle 21.30, quando alla fine dello scrutinio è emerso il successo schiacciante del consigliere regionale uscente. Con 1871 voti Mattei ha racimolato il 42,3% dei consensi espressi, con lo stesso numero dei voti ottenuti nelle primarie del 2005. “Come detto in apertura della campagna considero questa una tappa in vista della vera battaglia contro il centrodestra per vincere anche a Prato” sono state le prime parole pronunciate dal vincitore. “Voglio dare merito a tutti e cinque i candidati, che con la qualità delle loro proposte dimostrano come queste siano state primarie vere” ha evidenziato il consigliere regionale nell’accogliere, nella sede del Pd di via Cairoli, gli altri due candidati entrati in lista, ma privi di speranza d’elezione: Massimo Logli e Camilla Curcio. Delusione per la consigliera regionale Cristina Pacini, che con 289 voti è stata sopravanzata anche dalle 501 preferenze per Lorenzo Rocchi. L’ex presidente della Provincia si è fermato a 974 voti e ha raccolto le maggiori soddisfazioni a Poggio a Caiano (1° con 90 voti) ed a San Paolo (dove è stato sopravanzato da Camilla Curcio). Per Logli si è trattato di un “buon risultato” e ha circoscritto la sua delusione al fronte del calo del numero dei votanti “mi aspettavo qualcosa in più in termini di partecipazione , che è al di sotto delle aspettative di questo partito”. Sulla stessa lunghezza d’onda Camilla Curcio, la quale deve i suoi 717 voti soprattutto agli exploit a San Paolo (383 voti) ed a Galciana (139). “Dovremmo interrogarci sulle modalità d’utilizzo delle primarie e sul rapporto fra politica e città” ha dichiarato l’esponente democrat, comunque orgogliosa perché il dato di ieri sera “rappresenta un’importante riconoscimento per la mia precedente esperienza amministrativa e per il rapporto col territorio”. Chi non la pensa in questo modo è Mattei “il calo dei votanti si spiega con una data: il 13 dicembre. E’ quasi un miracolo che oltre 4000 cittadini abbiano cercato i seggi e si siano recati a votare alla vigilia di Natale”. “Del resto, se si esclude Sinistra e Libertà, tutti gli altri partiti scelgono i loro candidati in 4 persone, non in 4000 persone”. Il dato finale è di 4.630 votanti, contro i 5.500 delle Regionali del 2005. Una vitalità del popolo delle primarie non messa in discussione neppure dal segretario provinciale Bruno Ferranti “teniamo conto che è la prima volta di elezioni primarie in Inverno”. Adesso bisognerà capire quanto la vittoria di Mattei sarà un fattore stabilizzante nel partito. Ieri sera il sentiment della sua base era chiaramente espresso da una sua elettrice doc “meno male che non c’è stato un ribaltamento delle previsioni, altrimenti assisteremo adesso ad altre faide interne”. E lo stesso consigliere regionale ha speso alcune parole in tal senso “chi mi conosce sa che so fare squadra” chiarendo poco dopo il concetto “non sono per la persona che decide tutto, ma per la squadra che va nella stessa direzione”. “Ma i problemi del partito non si risolvono con le primarie” ha annotato con una punta di critica Massimo Logli. Da capire, anzitutto, sarà chi entrerà, in rappresentanza della maggioranza uscita ieri sera dalle urne, nella segreteria Manciulli e se i segni in politica hanno un qualche significato, da sottolineare la costante presenza al comitato elettorale del consigliere Enrico Giardi a fianco del vincitore di lì a poche ore, Mattei. Che ha annunciato i suoi intendimenti per la campagna “sarà concentrata sulle proposte concrete per risolvere i problemi e non sulle polemiche”. Contando come al solito “sulle preferenze legate al ricordo di quello che ho fatto per questa città nell’esperienza da sindaco e di consigliere regionale”. “La regione, d’altronde, ha svolto un’attività forte su Prato, che ha bisogno di rilanciare la propria economia e soprattutto il lavoro” ha precisato Mattei, rendendo subito onore anche a Enrico Rossi “un grande candidato, che si presenta con un programma di rilancio, mentre la destra non ha ancora scelto il suo campione”. Leggermente più bellicoso, invece, Ferranti “finora dalla destra non sono arrivate soluzioni alla crisi ed ai problemi della città, che la regione ha saputo affrontare meglio, mentre” è stato l’ulteriore affondo del segretario “dal governo sono arrivate soltanto delle promesse”.

Carlandrea Adam Poli

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