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Soddisfazione e plauso alla polizia per l’individuazione della banda di teppisti responsabili dei danneggiamenti nelle scuole, ma al tempo stesso preoccupazione per l’abbandono delle periferie. Sono questi gli aspetti principali del commento di Massimo Carlesi, capogruppo Pd in Comune, all’operazione portata a termine dalla questura. “l fatto che i responsabili di atti tanto gravi siano ragazzi non ancora maggiorenni – dice – deve spingerci a riflettere su quella che dovrebbe essere, e non è, un’intera “comunità educante” e sui rischi della perdita dei punti di riferimento etici, non soltanto in famiglia ma in gran parte di una realtà come la nostra che sta attraversando il suo periodo più difficile sotto il profilo sociale ed economico. Sono certo che soltanto attraverso l’impegno di tutti, anche attraverso politiche mirate, sia possibile uscire da una situazione tanto rischiosa per la stessa tenuta sociale della nostra città. Da ciò consegue che l’amministrazione comunale è chiamata a svolgere un ruolo vero di sostegno alle famiglie in difficoltà, anche attraverso l’incessante ricerca e richiesta di risorse, così come a mettere in campo politiche educative volte al coinvolgimento dei giovani”. Carlesi poi si schiera con il sindaco nella decisione di chiedere un risarcimento alle famiglie: “Apprezzo la dichiarazione del sindaco circa la possibile costituzione quale parte civile del Comune o della costituzione in giudizio civile del Comune stesso affinché la comunità possa rivalersi sulle famiglie dei giovani per la riparazione del grave danno. Famiglie e minori che hanno compiuto gesti che definire deprecabili è ben poco devono essere pienamente coscienti della gravità di quanto è successo e della necessità di porre rimedio al danno provocato, oltre che riflettere sulle ragioni di tutto questo”.Infine, però, la stoccata all’amministrazione: “Non posso tuttavia non ricordare – chiude carlesi – come gli episodi imputati ai ragazzi siano avvenuti in periferia e in un momento nel quale si sta pensando a ridurre gli organici di polizia municipale dislocati sul territorio per potenziare l’azione di contrasto all’illegalità economica. Ben vengano i controlli nelle aziende. Non credo però che sia attraverso provvedimenti come la rimozione delle insegne o altre azioni di facciata che si possa pretendere e ottenere il rispetto delle regole da parte delle comunità straniere presenti a Prato quando manca chi è chiamato a controllare, nelle diverse parti della città, che vengano seguite le regole più elementari a salvaguardia del bene pubblico e della sicurezza di ogni cittadino”.
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