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Nella giornata e nella notte tra il 2 e il 3 novembre, mentre fuori dall'ospedale Santo Stefano di Prato e purtroppo anche all'interno, stavano esondando i fiumi, creando smottamenti che hanno costretto la chiusura dell'autostrada e la messa in sicurezza dell'ospedale stesso, al Santo Stefano è stato effettuato un prelievo multiorgano con il fegato poi amndato a Roma e i reni a Firenze. E' stato il Centro di coordinamento donazione organi del presidio coordinato dalla dottoressa Sara Bagattiadattivarsi per garantire una emergenza nazionale.
Le équipe sono state attivate anche tramite la rete ospedaliera aziendale diretta dalla dottoressa Lucilla Di Renzo, la quale ha seguito tutte le fasi della delicata procedura (che coinvolge contemporaneamente più strutture, sia interne che esterne alla struttura ospedaliera) insieme alla struttura infermieristica Donazione Organi e Tessuti diretta dalla dottoressa Daniela Ammazzini e dal coordinatore infermieristico Emanuele Ginori.
Le equipe infermieristiche e mediche locali multidisciplinari hanno supportato le equipe chirurgiche trapiantologiche di fegato (provenienti da Roma) e di rene, portando a termine il prelievo multiorgano.
Edizioni locali: Prato