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La Sala Polivalente della Circoscrizione Est da ora è intitolata a Diìon Luigi Sturzo e non più a Don Milani, al quale è stata invece dedicata una saletta attigua. Lo ha deciso a maggioranza il consiglio circoscrizionale, a guida centrodestra, provocando l’immediata levata di scudi della minoranza. “Tra i vari problemi della Circoscrizione di Prato Est, esposti con varie interrogazioni e mozioni presentate dal gruppo del Partito Democratico – si legge in una nota dell’opposizione – il centro destra ha scelto di dare la precedenza, per la discussione nel consiglio circoscrizionale del 9 dicembre, alle mozioni sui crocifissi nelle scuole e alla rimozione dell’intitolazione della Sala Polivalente della Circoscrizione stessa. Non sembra che per le scuole sia priorità urgente discutere sulla presenza o meno dei crocifissi nelle aule: i tagli inferti così drasticamente alla pubblica istruzione da parte del ministro Gelmini stanno mettendo a dura prova la qualità della proposta educativa nei confronti degli alunni della scuola stessa. Per non essere da meno, visto che si hanno da sfruttare i numeri e si vogliono far vedere i muscoli di chi comanda, la maggioranza del centrodestra ha approvato di togliere l’intitolazione della Sala Polivalente della Circoscrizione Est a Don Milani e di intitolarla a Don Luigi Sturzo, relegando al primo una saletta attigua di minore importanza, quasi si volesse misurare l’importanza degli stessi in base alle dimensioni dei locali a loro intitolati”.”Non ci ha guadagnato il nuovo intestatario – proseguono i consiglieri dell’opposizione – illustre personaggio storico, trascinato in una così inopportuna e squallida contrapposizione politica. Non ci fa una bella figura la maggioranza che ha imposto questa scelta, ridimensionando Don Milani, la sua opera e la sua memoria. Proprio il grande Sacerdote, che ha operato a poca distanza dal territorio della Circoscrizione Est stessa, a S. Donato di Calenzano dove lavorò per una scuola di operai, è stato trattato da ultimo, come gli ultimi, di cui tanto si occupò nella scuola di Barbiana”.
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