Categorie
Edizioni locali

“Polveriera” Dogaia: sopralluogo degli avvocati con i politici dopo gli ultimi casi di violenza


L'iniziativa promossa dai Radicali e dalla Camera penale di Prato. Alla visita hanno partecipato anche il vicesindaco Simone Faggi, l'assessore Benedetta Squittieri, il consigliere comunale del Pd Lorenzo Tinagli e il segretario di Più Europa Prato Giacomo Bechini


Redazione


Un detenuto suicida e un altro ferito nel corso di una rissa, l'aggressione evitata per un soffio ad un magistrato di sorveglianza, un agente picchiato e finito al pronto soccorso. E' un bilancio pesantissimo per il carcere della Dogaia: gli ultimi fatti sono avvenuti durante le feste di Natale e si sommano ai tanti precedenti episodi di violenza denunciati dai sindacati. Una situazione che somiglia molto ad una polveriera, complici anche le carenze strutturali, la necessità di manutenzione, la scarsità di polizia penitenziaria e di educatori, la mancanza di un direttore e di un comandante di ruolo. Tutte questioni affrontate oggi, martedì 2 gennaio, dai Radicali e dalla Camera penale di Prato che hanno fatto tappa alla Dogaia per toccare con mano, una volta di più, le criticità della struttura. Alla visita hanno partecipato anche il vicesindaco Simone Faggi, l'assessore Benedetta Squittieri, il consigliere comunale del Pd, Lorenzo Tinagli, il segretario di Più Europa Prato, Giacomo Bechini.
“E' una realtà grande, complessa da gestire – le parole del presidente del Comitato nazionale di Radicali italiani, Matteo Giusti – i problemi sono tanti a cominciare dalla carenza delle risorse economiche per la riqualificazione degli ambienti e dalla carenza di risorse umane. Il 60 per cento dei detenuti è straniero, gli spazi necessitano di interventi, non ci sono né un direttore né un comandante effettivo ed è chiaro che nell'insieme tutto concorre ad esasperare ulteriormente una situazione già delicata”.
Un carcere, la Dogaia, dove il rischio è dato anche dal fatto che sono tanti i detenuti trasferiti da altre strutture per problemi di ordine e sicurezza. I sindacati, da tempo, hanno posto l'accento su questo, sottolineando che la carenza di organico deve fare i conti con l'alto numero di reclusi problematici che dopo essersi resi protagonisti di violenze in altre carceri, vengono destinati a Prato.
Gabriele Terranova, dell'Osservatorio carcere Unione Camere penali, ha escluso che la Dogaia, nel panorama carcerario italiano, rappresenti un caso limite. “Non lo è ma è presente in tutti la consapevolezza che la casa circondariale di Prato fa da cuscinetto – ha spiegato – ci sono infatti istituti dove si cerca di attuare un trattamento più avanzato con una selezione dei detenuti da inserire in ambienti dove si possa lavorare o studiare, trattamenti che non vanno d'accordo con la presenza di detenuti che invece vanno contenuti a vista perché pericolosi. Ecco che questi ultimi finiscono in strutture diverse e Prato è tra quelle dove vengono mandate persone in seguito a sfollamenti fatti in altre carceri in seguito a disordini”. La delegazione ha visitato una delle sezioni più 'delicate', quella che ospita, appunto, i detenuti problematici: “I problemi ci sono e si vedono – ha detto Terranova – il clima è oggettivamente pesante. Usciamo da questa visita con tanta amarezza”.
Così come è oggi (e già da tanto tempo), il carcere di Prato fa fatica ad assolvere al compito, previsto anche dalla Costituzione, di assicurare una pena rieducativa. “Questa struttura – le parole del vicesindaco Faggi – ha tutte le caratteristiche di un'emergenza nazionale che riguarda e deve riguardare tutto il sistema carcerario. Qui, più che altrove, le caratteristiche sono potenziate rendendo più difficoltosa la gestione. Ci sono molte mancanze, tra cui un piano in grado di garantire adeguate professionalità. Devo ringraziare la polizia penitenziaria e delle altre figure che prestano servizio qui e che ogni giorno cercano di alleviare difficoltà che sono sistemiche”. E allora, che fare? “Innanzitutto accendere un faro sulla Dogaia come ha fatto la visita di oggi – ancora Faggi – e poi chiedere con forza al Governo centrale e alle istituzioni competenti di mettere in moto una seria politica di revisione del sistema carcerario per garantire una effettiva rieducazione del detenuto perché il rischio che chi esce torni a delinquere come prima, è alto”.

nt

Edizioni locali: Prato
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia