La saracinesca del fondo di Cna in piazza Di Vittorio a Poggio a Caiano è abbassata e lo resterà ancora a lungo. La nuova amministrazione comunale infatti, ha deciso che quello non è l’immobile adatto per farne la sede della polizia municipale e ne ha bloccato l’acquisto nonostante la procedura, avviata da chi l’ha preceduta alla guida del comune perchè sotto sfratto dalla Misericordia, fosse arrivata quasi al capolinea, fosse frutto di una manifestazione di interesse conclusa positivamente e ci fossero già le determinazioni a contrarre e a stipulare un prestito per coprire la spesa che era di oltre 263mila euro.
“Lo abbiamo detto sin dal primo giorno: quell’immobile è troppo piccolo rispetto alle esigenze dell’ufficio. – spiega il sindaco Riccardo Palandri – Fossimo andati avanti sarebbe comunque stata una sede temporanea in attesa di trovarne una più adeguata. Abbiamo preferito rinunciare e ottenere dalla Misericordia la disponibilità a restare nella loro sede in via Aldo Moro fino ai primi mesi del 2024 per avere il tempo necessario a trovare un fondo adeguato sia come spazi interni che come parcheggi”. Il problema è che a Cna il passo indietro a cose quasi fatte, non è andato giù e a fine giugno, tramite i propri legali, ha inviato una diffida ad adempiere alla stipula del rogito notarile anche perché sono state fatte delle modifiche strutturali ad hoc per venire incontro alle esigenze tecniche e operative della funzione pubblica che quei locali avrebbero ospitato. Il Comune ha dato incarico all’avvocato Martina Morozzi di seguire la vicenda. E’ in corso un confronto tra legali. “C’è una trattativa per uscirne bene entrambi. – prosegue il primo cittadino – Siamo disponibili a rimborsare i costi sostenuti da Cna per l’adeguamento dei locali ma è nostro diritto decidere di non comprare più l’immobile”.
La Municipale quindi, per il momento resta alla Misericordia in base a un nuovo contratto più oneroso per il Comune: “Anziché 600 euro al mese utenze comprese, è 600 euro più le utenze. – conclude il sindaco – Solo per altri sei-sette mesi, il tempo necessario per trovare una soluzione definitiva”.
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