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Per le elezioni regionali Udc e Lega Nord hanno preso indirizzi diversi con la scelta del partito dei centristi di correre da soli, svincolandosi dall’alleanza col centrodestra. Ed inevitabilmente anche a livello pratese, dove i due partiti sono espressione della maggioranza di governo con una rappresentanza diretta nella giunta Cenni, iniziano a scorrere le scintille. Sabato scorso nell’assemblea provinciale Udc era stato il segretario provinciale Enrico Mencattini a mettere in guardia dal pericolo: “Un’immigrazione troppo rapida esalta le paure su cui diventa sempre più forte la vuota spavalderia leghista”. Energica la risposta della Lega Nord, per voce del segretario regionale Claudio Morganti: “Non siamo assolutamente vuoti, né tantomeno spavaldi, ma concreti – afferma l’europarlamentare -. L’Udc ci attacca, ma non fa alcun riferimento per cosa saremmo così spavaldi. Per essere scesi in piazza per raccogliere le firme affinché nelle nostre scuole non venisse tolto il crocifisso? Per difendere il nostro territorio ed opporci all’immigrazione clandestina e alla criminalità, soprattutto a quella organizzata? O per essere in mezzo alla gente tutte le settimane per ascoltare e sentire le necessità e le proposte dei cittadini?”. “A noi non piacciono le chiacchiere – continua Morganti – bensì i fatti e lo dimostrano gli ultimi avvenimenti, come la visita del ministro degli Interni Roberto Maroni la quale porterà al nostro territorio controlli assidui che potranno finalmente combattere l’illegalità diffusa nella provincia di Prato”.Ma è il segretario provinciale del Carroccio Federico Tosoni ad alzare il tiro, allargando ben oltre il perimetro politico la contesa: “In così tanti discorsi ed inutili attacchi, perché l’Udc assieme alla chiesa, che è per di più il suo elettorato, non inizia ad aiutare le famiglie più bisognose? Il Vescovo, che tanto parla, perché non aiuta concretamente i pratesi che hanno dovuto chiudere i battenti a causa della concorrenza sleale da parte dei cinesi?”.Parole, capaci di alzare il livello di scontro fino, ampliando la spaccatura in seno al centrodestra pratese. E di scatenare la reazione stizzita di Francesco Querci, segretario comunale dell’Udc: “Il doppio attacco della Lega nei confronti della Chiesa Cattolica di Prato (del Vescovo) e dell’Unione di Centro impone un chiarimento all’interno della stessa coalizione a sostegno del sindaco Cenni – dice Querci -. L’arroganza politica espressa dalla Lega, in questo frangente, è ben più di un’intemperanza pre-elettorale; essa, evidentemente, ritiene se stessa l’unica depositaria della politica del rigore, negando l’azione politica messa in atto dalla Giunta Cenni, ben più ampia del semplice contrasto alla criminalità”. Per Querci “il rigorismo della Lega non porta al bene comune. Nessuno con un minimo di conoscenza della storia, dei fatti e dei problemi italiani e pratesi può dar credito ad una visione politica così ristretta”. Il leader comunale dell’Udc interviene anche per difendere l’azione della Chiesa: “A Prato, di fatto, le fasce povere della città, siano esse cittadini italiani che stranieri, intra ed extra Unione Europea, si rivolgono ampiamente alla Caritas Italiana della Diocesi di Prato, non ad un partito, tanto meno alla Lega”.
Carlandrea Adam Poli