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Percorso partecipativo per salvare Palazzo Gori, tra le proposte la rigenerazione urbana


La Provincia, proprietaria dell'immobile, vuole consultare i residenti per trovare una nuova funzione per l'antico edificio di via Convenevole e per riqualificare l'intero isolato. La parte nobile potrebbe ospitare l'ex provveditorato agli studi


Redazione


Un palazzo antico e di pregio che però da anni è abbandonato nonostante i ripetuti tentativi da parte della Provincia di trovare una soluzione. Sette anni fa cinque appartamenti di Palazzo Gori, con saloni affrescati, sono stati messi all'asta ma nessuno si è fatto avanti, nel frattempo è rimasta all'interno una sola affittuaria e le condizioni dell'immobile e del giardino sono peggiorate. La soluzione a cui sta pensando la Provincia è una riconversione urbana, insieme al Comune, che possa da una parte valorizzare la parte storica dell’edificio, dall’altra riconvertire o abbattere quella meno pregiata con l’obiettivo di riqualificare un intero isolato che di fatto si estende fra via Convenevole e via del Seminario. Il palazzo è passato alla Provincia nell’ambito di un accordo di programma, quando la Misericordia ha trasferito la sua sede in via Galcianese. “Al tempo – spiega il presidente Francesco Puggelli – c’era un progetto per creare uno spazio polivalente per la città e ristrutturare una parte dell’edificio, poi con la riforma delle Province tutto si è bloccato. Dal prossimo anno, sistemate le priorità delle scuole, credo che sia venuto il momento di fare una riflessione su questo bene dato in dote alla Provincia”. Il palazzo per ora è quasi completamente disabitato, fatto eccezione per alcuni magazzini provinciali e L’emporio della Carità.
L’idea sarebbe di promuovere un percorso partecipativo per capire quali siano le esigenze dei residenti e non solo, fra le ipotesi anche quello di realizzare nella parte nobile uno studentato oppure di trasferire l’ufficio scolastico provinciale, attualmente ospitato al Copernico.
Nel 2013 era stata fatta anche un’asta per vendere l’immobile con la possibilità di realizzare appartamenti, poi si era anche pensato di trasformarlo in una scuola. “Una possibilità – commenta Puggelli – che oggi è impensabile visto i criteri che bisogna seguire per l’edilizia scolastica. Prima di vendere un bene pubblico così prezioso, comunque cercherò tutte le soluzioni possibili perché rimanga patrimonio della città”.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Editore: Toscana Tv srl

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