Quando la nuova palazzina del Santo Stefano sarà ultimata, il pronto soccorso amplierà i suoi spazi migliorando il comfort anche del pronto soccorso pediatrico che sarà spostato nell'ala lasciata libera dalla salute mentale, trasferita nella palazzina, per un totale di 560 metri in più che si aggiungono agli attuali. Un intervento che darà respiro all'area emergenze che con circa 100mila accessi l'anno, è in Toscana seconda solo a Careggi. Costerà 3 milioni di euro che l'Asl Toscana centro vuole coprire con i fondi statali ex articolo 20. La richiesta andrà sul comparto 2026. E' in questo anno, infatti, che la palazzina da oltre 100 posti letto, ora in costruzione, dovrebbe essere pronta e in funzione.
La novità è stata lanciata stamani, 12 ottobre, in occasione dei festeggiamenti per il decimo compleanno del Santo Stefano che ha visto anche il debutto di Valerio Mari alla direzione generale dell'Asl Toscana centro.
L'adeguatezza degli spazi rispetto alle caratteristiche e alle esigenze della popolazione, è stato il tallone d'Achille del nuovo ospedale. Con 540 posti di degenza ordinaria e 15 sale operatorie, il Santo Stefano è il più grande dei nosocomi dell'Asl Toscana Centro e dei quattro realizzati nella Regione con lo strumento project financing, ma il primato non si è dimostrato sufficiente a rispondere alle esigenze di una provincia piccola ma sovrappopolata, con una incidenza altissima di stranieri e un territorio povero di strutture sanitarie intermedie.
In questi due lustri, quindi, gli spazi sono stati ritoccati tre volte: ridistribuzione del pronto soccorso, le due ali e la nuova palazzina, oltre all'attivazione di 19 posti di degenza a Villa Fiorita e all'apertura di due strutture di cure intermedie, a breve trasformate in ospedali di comunità: una nell'ex rsa di Narnali e una in quel che resta del Misericordia e dolce, il vecchio ospedale abbattuto tra il 2020 e il 2021, per far posto al parco centrale che realizzerà il Comune.
Il sindaco Matteo Biffoni mette l'accento sull'eccellenza tecnologica e funzionale: “Il Santo Stefano in questi 10 anni ha accompagnato la nostra comunità in una sfida immensa, quella della gestione della pandemia. – afferma Biffoni – Ricordo perfettamente i momenti in cui alcuni ospedali italiani sono stati piegati dai contagi e credo che, se il nostro Ospedale ha permesso una gestione come quella che abbiamo visto, lo dobbiamo innanzitutto al personale, ma anche al fatto che era una struttura nuova che ha permesso di essere modulata all'occorrenza. Certo, non mancano le criticità come il sottodimensionamento per il quale si sta lavorando con la realizzazione della nuova palazzina. Ma avere un Ospedale nuovo è una sicurezza per tutti."
Sul fronte della dotazione organica per la nuova palazzina, il presidente Giani ha fatto presente che molto dipenderà dai tagli del governo ai fondi destinati alla Sanità. “Sulle politiche del personale influenza molto il dibattito che c'è a livello nazionale sulle risorse del fondo sanitario nazionale. Mi fa piacere vedere che sia diventata una delle questioni prioritarie della prossima finanziaria. Occorrono nuove assunzioni se vogliamo mantenere il servizio sanitario a livello d'avanguardia”.
In questi anni si è lavorato anche per potenziare la risposta territoriale provinciale in modo da alleggerire il carico sul Santo Stefano. Sono state appaltate le quattro Case di comunità finanziate dal Pnrr, mentre quella a San Paolo, coperta da fondi statali ex articolo 20, è a un passo dall'aggiudicazione dei lavori.
Secondo punto nascite della Toscana dopo Careggi e considerato eccellenza internazionale nella cura dei tumori al seno, l'ospedale pratese è stato anche potenziato con un raddoppio dei letti della terapia intensiva, passati da dieci a venti, un miglioramento funzionale dei dieci letti Utic, l'attivazione alla Medicina nucleare dei laboratori di terapia radiometabolica e della super Pet con esami più veloci, precisi e con minore dispersione radioattiva, l'arrivo in chirurgia del robot Da Vinci e la presenza di uno dei quattro poli di eccellenza chirurgica per il trattamento di patologie ad alta complessità, che riguardano il pancreas, il fegato, le patologie testa-collo e le infezioni peri-protesiche o osteoarticolari. “Si sta ridisegnando la vocazione dell'ospedale – afferma la direttrice Teresa Mechi – che oltre a garantire I percorsi dell'emergenza e dell'urgenza, affianca un'attività programmata che si rivolge a una casistica complessa proveniente anche da altri ospedali”.
Il decimo anno segna anche la netta riduzione dei tempi di attesa di un posto letto (boarding) per i pazienti del pronto soccorso destinati al ricovero, grazie a dimissioni più veloci delle medicine e a nuovi modelli organizzativi. “Per ora – chiosa Mechi – la situazione sembra aver trovato un equilibrio”.
SANTO STEFANO PER TAPPE E NUMERI
Il via libera alla costruzione dei 4 ospedali da parte del Consiglio regionale è del 9 aprile 2002.
Firma della convenzione con il concessionario 19 luglio 2007, consegna delle aree 28 maggio 2009. Partenza dei lavori il 26 maggio 2010, ultimazione il 25 marzo 2013. Trasferimento pazienti: dal 9 al 12 ottobre 2013.
L'operazione di costruzione dei 4 nuovi ospedali in project financing è stata rallentata da un lunghissimo contenzioso in più sedi. Sono ben 23 le cause vinte dalla Regione e dal Sior.
L'ospedale occupa un'area di 14 ettari. Ne sarebbero bastati 10 ma per prudenza si optò per stare “larghi”. La scelta giusta visto che poi ci si è dovuto rimettere le mani realizzando la palazzina e la vasca d'espansione.
540 posti di degenza ordinaria, 40 di dialisi, 20 di osservazione breve, 35 culle. Totale 635 e capacità ricettiva massima di 662 letti.
Area operatoria: 15 sale di cui 4 day surgery. Area parto: 4 sale parto, 6 sale travaglio, 2 sale parto naturale, 2 sale operatorie di emergenza. Polo endoscopico: 3 sale endoscopia digestiva, 1 sala broncoscopia.
Interventi strutturali: Sala Arancio (100mila euro); redistribuzione funzionale ps adulti (80mila euro); Terza Tac (650.000 euro); Cassa espansione (1.100.000 euro); radiofarmacia (600.000 euro);
Ambulatori pediatrici (50.000 euro), posti letto Utic (880.000 euro).
Nuova apparecchiatura finanziata dal Pnrr: apparecchio radiologico telecomandato digitale (200000 euro); Pet Tac (2.560.000 euro); Gamma Camera tac (800.000 euro), rinnovo Tac per il ps (580.000 euro); Angiografo (450.000 euro).
NUOVA PALAZZINA
Quadro economico 25,5 milioni di euro.
Piano terra – 1665 mq; ospiterà 12 posti letto per il Dipartimento salute mentale,
con ingresso autonomo ed un’area dedicata all’attività ambulatoriale con 9
ambulatori visita;
Piano primo – 2049 mq; degenza medica , 53 posti letto di cui 4 per immuno depressi;
Piano secondo – 1963 mq; Degenza oncologica, 15 posti letto, Day Hospital Oncologico, 24 posti letto, Area ambulatoriale, Laboratorio traslazionale e bioinformatica.
Totale letti: 104; capacità ricettiva massima 110 letti.
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