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Tradizione tutta pratese per la festa di Santa Maria, come viene chiamata tradizionalmente la ricorrenza dell’Assunzione della Madonna.
Domani sabato 15 agosto l’appuntamento è con la quarta ostensione del Sacro Cingolo dell’anno (nel 2020 c'è stata quella straordinaria del 19 marzo, in piena emergenza Covid). Il duomo di Prato si riempie di fedeli per venerare la Sacra Cintola in quella che è la festa mariana più importante dell’anno.
Il programma prevede alle 17 la celebrazione dei vespri e al termine il vescovo di Prato monsignor Giovanni Nerbini officia alla solenne ostensione della Sacra Cintola all’interno della cattedrale, dalla Loggia del Ghirlandaio, e all’esterno, sulla piazza, dal pulpito di Donatello. Partecipa in forma ufficiale, secondo consuetudine, l’amministrazione comunale; in duomo, al termine dell’ostensione, verrà celebrata la messa prefestiva delle ore 18. monsignor Nerbini presiede anche la messa delle ore 10,30 in cattedrale.
L’Ostensione dell’Assunta è una delle cinque "canoniche" che si tengono durante l’anno. Tra il Sacro Cingolo e l’Assunzione di Maria esiste un legame particolare: venerata come «icona» dell’incarnazione e della verginità di Maria, la reliquia fu donata (così tramanda la tradizione orientale) a San Tommaso dalla Madonna stessa, proprio mentre saliva al cielo. Secondo lo scritto apocrifo dello Pseudo-Giuseppe d’Arimatea, era il ricordo che l’Assunta donò all’unico apostolo che mancava al momento della sua glorificazione. E proprio la reliquia pratese ha lasciato un’impronta inconfondibile nella storia dell’arte: per tre secoli, dal Trecento fino al Rinascimento più maturo, l’iconografia dell’Assunzione di Maria ha sempre previsto il dono della Cintura a San Tommaso.
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