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Ai tempi della sottoscrizione dell’appello per Fini non erano moltissimi, ma davano l’idea di fare squadra: tre consiglieri comunali Bettazzi, Lorusso e Ponzuoli ed altrettanti esponenti delle circoscrizioni schierati dalla parte del presidente della Camera nelle giornate incandescenti che precedettero e seguirono il coordinamento nazionale del Pdl dello scontro a viso aperto fra Berlusconi e Fini. Allora sembrava che la componente finiana dovesse prendere quota anche a Prato, imponendosi fin da subito come da contraltare alla maggioranza dei berluscones del Popolo della Libertà. Ma, quando si è trattato di passare dalle parole ai fatti, ovvero dalla firma al web appello alla costituzione dei circoli finiani di “Generazione Italia” soltanto Federico Lorusso ha fatto il passo. Gli altri a partire dal presidente del consiglio comunale Bettazzi provano a smorzare la questione: “E’ chiaro che rimaniamo finiani, ma preferiamo che siano i giovani a farsi avanti in questo momento”. Quindi ecco la scelta di percorrere una strada diversa, quella dell’associazione “Nuova Prato” che a partire da stasera riunirà tutta la componente degli ex An, Bettazzi, quindi, insieme agli assessori Filippo Bernocchi e Gianni Cenni, i consiglieri comunali Giancarlo Auzzi, Gianluca Banchelli, Alessandro Giugni e Fulvio Ponzuoli. Privilegiando, ancora una linea di pensiero ragionata secondo le componenti di partito antecedenti alla nascita del Popolo della Libertà con la nuova associazione che svolgerà un ruolo da ideale contraltare agli ex Forza Italia tutti riuniti periodicamente nella sede del circolo Airesis.Nella nuova fisionomia del Pdl a portare avanti i colori di Fini resterà soprattutto Lorusso affiancato da 9 giovani che nelle ultime ore hanno deciso di aderire a “Generazione Italia”. Fin da ora il giovane consigliere comunale non dispera per i magri numeri sui quali potrà contare: “La nostra intenzione è di creare una voce critica anche di minoranza nel Pdl senza cercare uno scontro preconcetto, ma arricchendo il partito con dei valori, perché la politica ha bisogno di un imperativo di valori riassunti nel trinomio libertà, legalità e coesione social-nazionale. Oggi c’è il bisogno di ritrovare il valore dell’italianità non limitandolo ai nati in Italia, ma a disposizione di tutti coloro che vorranno partecipare attivamente alla costruzione del futuro del paese, immigrati compresi. Per raggiungere questo scopo è necessario cercare il confronto col diverso per integrarlo nella vita politica”. Senza il timore per Lorusso di prendere delle posizioni minoritarie nella maggioranza comunale di centrodestra, come il parere favorevole al dimezzamento dei tempi per la concessione della cittadinanza oppure in chiave più pratese un ridimensionamento della questione cinese: “Finora è stata usata al pari di una droga per spiegare che tutti i problemi vengono da loro, ma si tratta di una cosa non vera. Se da una parte la giunta fa bene ad usare uno strumento come il Cie per regolamentare i flussi dall’altra deve creare un dialogo perché l’immigrazione è una ricchezza”. Gli strumenti per fare ciò sono quelli mutuati da Fini e dalla giunta Cenni con qualche piccola aggiunta: “Siamo favorevoli ad una campagna di sensibilizzazione nelle scuole fin dalle elementari per arrivare alle superiori – spiega – inoltre vedremmo di buon occhio la concessione della cittadinanza per i figli degli immigrati che hanno 8 anni d’età con il permesso, ovviamente, dei genitori. A Prato un buono strumento d’integrazione potrebbe essere la Consulta per far capire agli immigrati di integrarsi nel nostro sistema politico”. Lega Nord permettendo, visto che il Carroccio con l’appoggio di un finiano come Ponzuoli si è finora messo di traverso alla sua attuazione: “Penso che le nostre posizioni siano conciliabili con le tesi dei leghisti, perché credo nella politica del dialogo capace di abbattere i muri ideologici eppoi proprio loro hanno un sindaco di colore” prova a gettare acqua sul fuoco. Generazione Italia a Prato si presenta con posizioni non conformi alla maggioranza del Pdl anche su quote rosa: “Siamo contrari ad un meccanismo che possa avvantaggiare una persona rispetto ad un’altra in base al sesso, sarebbe uno svilimento della donna”. E riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto “a tutti deve essere garantita la laicità dello Stato, questo vuol dire che pur essendo per la famiglia vogliamo trovare delle formule per tutelare anche gli omosessuali”. Incerto lo spazio che potrà trovare all’interno del Pdl, infatti, qualora dovesse prendere sempre più campo un confronto politico basato sugli ex An versus gli ex Forza Italia il circolo di “Generazione Italia” potrebbe non riuscire a trovare un proprio spazio. Ben diverso, invece, sarebbe il quadro se a livello nazionale le distanze fra Berlusconi e Fini dovessero acuirsi, in tal caso anche a livello pratese tutti i finiani potrebbero tornare a fare gruppo.
Carlandrea Adam Poli