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Paleofrana di Migliana: il progetto di messa in sicurezza c’è, ora è caccia ai finanziamenti


Presentato il progetto frutto dello studio geologico dell'area. Prevista una serie di interventi. Il Comune è alla ricerca dei fondi necessari per l'operazione


Redazione


C’è un’ipotesi concreta per la bonifica della paleofrana di Migliana, scaturita dallo studio geologico dell’area condotto dall’architetto Benedetta Polverosi fra 2017 e 2018 e ora concluso con un progetto di fattibilità per mettere in sicurezza il territorio.
Ieri sera ne hanno parlato in una assemblea pubblica alla Misericordia di Migliana il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno, i tecnici comunali e i professionisti che hanno condotto, grazie ad un finanziamento regionale, lo studio geologico e il progetto tecnico di fattibilità per la bonifica.
“Il primo risultato importante è che viene confermata l’attenzione sul fenomeno, ma anche una situazione di relativa tranquillità dal punto di vista della pericolosità della frana – ha sottolineato Bongiorno – Fino ad oggi i movimenti del terreno sono stati abbastanza lenti e si verificano soprattutto in presenza di piogge davvero molto abbondanti”.
L’ipotesi di bonifica, illustrata dall’ingegner Massimo Perini, prevede varie fasi di intervento in più aree interessate, attraverso la realizzazione di trincee drenanti che imbriglierebbero la zona franosa, mitigando in parte la salita della falda acquifera, e di un grande pozzo per la raccolta delle acque che verrebbero indirizzate nel corso d’acqua che si trova a margine della frana. A questo si accompagnerà il lavoro di regimazione delle acque superficiali, che vedrà ancora impegnata l’amministrazione comunale insieme con i proprietari dei terreni interessati. Inizia ora la fase di ricerca delle risorse economiche necessarie per i lavori, a partire dal piano di interventi regionali di difesa del suolo previsti per il 2019.
Il sindaco ha chiarito che durante l’anno di studio la terra si è mossa solo di un paio di centimetri e i tecnici, considerando le caratteristiche del suolo, ritengono che anche in caso di emergenza il sistema di protezione civile garantisca le condizioni di sicurezza. Da tempo è attivo infatti uno specifico piano della protezione civile e un paio di anni fa è anche stata fatta un’esercitazione. Tutta l’area attualmente è monitorata con più strumenti. Il dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Firenze ha attivo un monitoraggio radar satellitare in grado di rilevare qualsiasi movimento anomalo sul territorio. A Migliana inoltre il Comune e Valbisenzio Meteo hanno installato un pluviometro per controllare l’entità delle precipitazioni nell’area (consultabile attraverso l’app WeatherLink Davis).
Il fronte franoso ha una dimensione di 14 ettari, è situato a nord della frazione ed è già stato oggetto negli anni passati di finanziamenti a favore delle famiglie che hanno perso o hanno subito danneggiamenti alle abitazioni. Nell’area interessata dalla paleofrana si trovano infatti una quindicina di case per le quali gli interventi di sicurezza sono stati già attivati.
I documenti presentati nel corso dell’assemblea saranno presto disponibili sul sito del Comune per le proposte, i suggerimenti e le richieste dei cittadini interessati.

 
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