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Ospedale troppo piccolo, Ciolini: “Proporrò in Regione un ampliamento”. Intanto stanziato mezzo milione per adeguare il pronto soccorso


La prima occasione per iniziare a parlare dell'ipotesi ampliamento sarà l'11 febbraio quando farà visita alla città l'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi. Ciolini lancia altre due proposte: utilizzare una porzione del vecchio ospedale per i servizi sanitari e reinvestire sul territorio parte dei soldi che Comune e Provincia dovranno versare alla Regione per l'acquisizione del parco urbano al Misericordia e Dolce


Redazione


Subito mezzo milione di euro per rendere più confortevole la permanenza al pronto soccorso che avrà come supporto anche 20 posti di area medica in convenzione a Villa Fiorita, poi, dal 4 febbraio il raddoppio dei posti per cure intermedie nell'ex palazzina delle malattie infettive al Misericordia e Dolce (da 12 a 24) e l'attivazione di una quindicina di posti a bassa intensità da individuare nelle rsa presenti sul territorio. Queste le risposte che nell'immediato Asl e Regione stanno portando avanti per potenziare i servizi sanitari del territorio in modo da "sgonfiare" il nuovo ospedale. Ma il consigliere regionale pratese (Pd), Nicola Ciolini, membro della Commissione Sanità, punta a interventi di portata più ampia seppur a lungo termine, senza escludere la possibilità di ampliare il Santo Stefano. Un'ipotesi che può far sorridere molti dato che l'ospedale non ha neanche tre anni di vita ma che per Ciolini non va letta come un'ammissione di colpa: "Se le risposte a cui stiamo lavorando non saranno sufficienti, sono convinto che vada presa in considerazione la possibilità di ampliare l'ospedale. Ne ho parlato anche con il sindaco Biffoni e stiamo cominciando a rifletterci. Non sarà facile perchè implica una rinegoziazione del contratto di project financing però non è impossibile. Non la vedo affatto come una sconfitta. Il Santo Stefano è stato progettato in una situazione completamente diversa dall'attuale, non c'erano le dinamiche di oggi. Mi piacerebbe che si abbandonasse queste sterili polemiche e si andasse oltre guardando a ciò che realmente si può fare per dare risposte concrete ai cittadini". L'11 febbraio potrebbe essere l'occasione giusta per iniziare a mettere sul tavolo della giunta regionale l'ipotesi del potenziamento strutturale del Santo Stefano. In quella data, infatti, l'assessore regionale alla Sanità, Stefania Saccardi, sarà a Prato per l'intera giornata: visiterà il nosocomio e le altre strutture (poche) sanitarie presenti sul territorio; incontrerà gli amministratori locali e i vertici aziendali. In sostanza toccherà con mano e guarderà di persona ciò che manca alla sanità pratese. Secondo Ciolini c'è un altro fronte su cui la mediazione politica può lavorare con successo per dotare il territorio di servizi sanitari aggiuntivi: i 9mila metri quadrati del vecchio ospedale che resteranno in mano alla Regione e i 12 milioni di euro che Comune e Provincia devono versare alle casse regionali per l'acquisto dell'area del Misericordia e Dolce che diventerà parco urbano. "Nel primo caso – spiega Ciolini – potremmo trovare un accordo per utilizzare parte di quelle volumetrie per servizio sanitari. Penso all'hospice o alle strutture di servizio legate ai pazienti di oncologia come proposto dalla Fondazione Pitigliani. Nel secondo caso si tratta di vincolare una parte della somma a nuovi investimenti sul territorio pratese. Sono temi su cui possiamo lavorare. Credo che ci siano i margini di manovra".

I lavori al pronto soccorso. 
L'Asl Toscana Centro investirà mezzo milione di euro per l'adeguamento funzionale del pronto soccorso di Prato. Non si tratta di un ampliamento, ma di una riorganizzazione degli spazi per rendere più confortevole l'attesa di un posto letto che spesso si protrae a oltranza a causa della saturazione degli altri reparti dell'ospedale. Nel 2015 il pronto soccorso del Santo Stefano ha sfiorato i 100mila accessi. E' il più grande della Toscana. Contrariariamente a ciò che si pensi il problema non sono i tempi di presa in carica, tra i più bassi a livello regionale, quanto ciò che accade dopo quando il paziente deve essere trasferito in un altro reparto che spesso non ha posti letto disponibile. I ricoveri rappresentano il 12% degli accessi di cui quasi il 10% è destinato all'Area medica. Qui la macchina organizzativa si inceppa e può tradursi anche in corridoi costellati di barelle.
"L'obiettivo della risistemazione interna degli spazi è proprio questo, eliminare le barelle dai corridoi. – spiega il responsabile dell'Area Emergenza, Simone Magazzini – in tutti i pronto soccorso i tempi di attesa per l'assegnazione del posto letto sono lunghi. A Prato, certi giorni, si aggiunge il disagio di avere tante persone presenti all'interno in contemporanea perchè esiste un solo pronto soccorso. Ampliare lo spazio visite è l'unica cosa che posso fare, per quanto di mia competenza per ridurre al minimo il disagio"
Nel concreto sarà creato uno spazio aperto al centro del pronto soccorso abbattendo delle pareti per ampliare lo spazio visite e velocizzare il lavoro dei sanitari. L'intervento sarà realizzato in primavera-estate, spostando temporaneamente il cuore del reparto nella parte delle osservazioni brevi. In più l'area attualmente utilizzata dalle capo sala di fronte alla sala rossa diventerà un'altra sala visita per sei box. Questo è l'intervento più costoso perchè deve essere attrezzato completamente e adeguato a livello impiantistico.
La riorganizzazione funzionale del pronto soccorso è stata decisa in base a uno studio realizzato dall'agenzia regionale della sanità che ha analizzato nel dettaglio gli accessi per capire quale area è sottoutilizzata e quale invece necessita di più spazio. Certo, investire 500mila euro su una struttura inaugurata neanche tre anni fa può sembrare assurdo ma l'intervento è strettamente collegato alla miope progettazione che risale a moltissimi anni fa e che si basò su l parametro dei 60mila accessi annuali. Ora siamo a 100mila. Per quanto riorganizzato e sfruttato al meglio, il pronto soccorso è in sostanza troppo piccolo.  


Eleonora Barbieri
Edizioni locali: Prato
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