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Nuovo anno scolastico ma vecchi problemi: mancano gli spazi e i presidi trovano soluzioni creative


Dalla rotazione delle classi in aule diverse, come nel sistema scolastico americano, al prolungamento dell' orario dei laboratori fino alle 19. Al Livi Brunelleschi il primato di avere il maggior numero di succursali. Al Rodari Cicognini mancano i laboratori per sperimentare il lavoro del futuro


Redazione


Nuovo anno scolastico ma vecchi problemi. I dirigenti scolastici delle scuole superiori, ancora una volta, sono a fare i conti con la mancanza di spazi, e così dove non arriva la cazzuola e la calce si lavora di fantasia per cercare di ricavare nuove aule. A questo si aggiunge anche la carenza di personale Ata, fondamentale per il funzionamento dei laboratori. Meglio rispetto agli scorsi anni, invece, l'organico dei professori visto che molti sono entrati a ruolo. 
La situazione più difficile è al Livi /Brunelleschi dove per il  liceo linguistico e scientifico oltre alla sede di via Marini è stata confermata quella di via delle Fonti con dodici classi e al Rodarino con sei classi, nello stesso stabile quattro aule saranno riservate al liceo artistico che avrà anche a disposizione nove stanze all' ex caserma dei vigili del fuoco di via Galcianese e sette in via Napoli a Oste, oltre ovviamente alla sede di Montemurlo. "Siamo sempre nella solita situazione da troppo anni – commenta la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti – ci servono due succursali non tanti spazi frazionati che, oltre a creare disagio agli studenti e agli insegnanti, hanno ripercussioni gravi anche sulla mole di lavoro del personale Ata,  che continua ad essere insufficiente. In via delle Fonti abbiamo dodici aule ma con tre ingressi diversi quindi servirebbero sei persone e io ha a disposizione due che avranno un cumulo di lavoro superiore ai colleghi". Per il Livi si era parlato di una nuova sede in via Galcianese al posto della scuola edile, mentre per il Brunelleschi si ipotizzava una nuova succursale a Oste, ma per ora non ci sono progetti concreti. 
Al Datini, nonostante l'incremento delle iscrizioni (è stata creata per le prime classi una lista di attesa), l'istituto alberghiero ha ceduto tre aule al Dagomari dove sono in corso lavori di adeguamento antisismico. "Per compensare questa mancanza – spiega la preside Francesca Zannoni – abbiamo allungato l'orario dei laboratori di cucina  fino alle 17, e in alcuni casi, fino alle 19. I ragazzi poi la mattina entreranno più tardi. Tutto questo perchè ci mancano anche i laboratori di cucina, dove il personale Ata è fondamentale, ma anche in questo caso siamo messi male. Purtroppo non riuscirò a dare risposta a tutte le famiglie che vorrebbero iscrivere i figli all'alberghiero". 
La soluzione della rotazione delle classi è stata adottata  invece dal Marconi e dal Gramsci Keynes. Al professionale di via Galcianese, inoltre, il dirigente scolastico Paolo Cipriani ha realizzato nuovi laboratori a partire da quello per le macchine ibride, inoltre ha ricavato un magazzino per le bici destinate al progetto di rigenerazione, chiudendo alcuni spazi sul retro della scuola ottenendo così un piccolo magazzino. Gli studenti per quest'anno continueranno a fare attività fisica alla palestra di via Roma e questo "libera" spazi, visto che le trasferte saranno concentrate in un unico giorno. Il prossimo anno con la consegna dei nuovi spazi il problema diventerà pressante.
Al Gramsci Keynes dopo l'esperienza dello scorso anno dell' indirizzo tecnico  di ruotare sulle classi, quest'anno lo farà anche quello turistico. "Non abbiamo alternativa commenta il dirigente Stefano Pollini – abbiamo 66 aule e 79 classi e in tanti chiedono di essere iscritti ai nostri corsi". 
Il Dagomari invece inaugurerà a settembre la succursale in piazza del Duomo a Palazzo Vestri che accoglierà il triennio del Sia, altri studenti saranno dislocati al centro Ventroni a San Giusto e nella sede centrale al polo di via Reggiana dove i lavori procedono secondo il cronoprogramma, ma dureranno almeno per tutto il prossimo anno scolastico. 
Stabile l'andamento delle iscrizioni al Rodari Cicognini con rispettivamente undici e tre prime, a mancare non sono le aule ma i laboratori. "Stiamo ancora aspettano notizie per la realizzazione dei laboratori multimediali- spiega il preside Mario Di Carlo – su cui abbiamo costruito un progetto particolare: dare la possibilità ai nostri studenti di sperimentare il lavoro del futuro utilizzando le nuove tecnologie , ma senza spazi non si può fare nulla". 
Per il liceo musicale servirebbe anche l'autorizzazione ad utilizzare l'auditorium per organizzare concerti aperti alla città, ma per averla è necessario aprire una porta  nel rispetto delle normative antincendio, richiesta che per ora resta inascoltata. "Avremmo anche bisogno – conclude il dirigente – di riavere l'aula prestata al Marconi diversi anni fa". 
Una rivoluzione invece al Buzzi dove sono stati recuperati non solo spazi, ma anche macchinari che verranno utilizzati dagli studenti e dai chi frequenterà i corsi professionalizzanti. Nella scuola di viale della Repubblica sono dieci i nuovi laboratori, quello di biologia, geografia nell'alloggio un tempo occupato dal custode, mentre i due di informatica nel vecchio Buzzi Lab. Altri sei sono stati modificati e resi più fruibili con l'abbattimento di pareti in cartongesso. "Abbiamo recuperato anche una vecchia filanda – spiega il dirigente scolastico Alessandro Marinelli – che sarà esposta in uno spazio all'entrata , visibile quindi da tutti, visto che continua anche il nostro progetto di aprire la scuola alla città. Questo macchinario, enorme, è stato smontato e rimontato da un ex allievo che ha una ditta specializzata". Intanto a settembre parte la specializzazione in logistica e gli alunni arrivano a quota duemila. 
Il Dagomari a settembre inaugurerà la succursale in piazza del Duomo a Palazzo Vestri che accoglierà il triennio del Sia, altri studenti saranno dislocati al centro Ventrone a San Giusto e nella sede centrale al polo di via Reggiana dove i lavori procedono secondo il cronoprogramma, ma dureranno almeno per tutto il prossimo anno scolastico.
 
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