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Epp, Gida e Politeama. Le ultime 24 ore sono state molto effervescenti sul versante dei rinnovi dei consigli d’amministrazione delle partecipate. Ieri pomeriggio, come da programma, il presidente della Camera di Commercio, Carlo Longo è stato nominato al vertice di Gida nell’arco di un accordo istituzionale fra il sindaco, la sua maggioranza di governo e l’Unione Industriale che prevede un mandato effettivo di soli 12 mesi, a dispetto dei 3 anni previsti dallo statuto della società di depurazione delle acque. Nel segno delle istituzioni, ma a carattere più politico la nomina del presidente del consiglio comunale, il Pdl Maurizio Bettazzi nel CdA del teatro Politeama, all’interno del quale il Comune di Prato detiene il 35% delle quote sociali. Ad epilogo, anche se momentaneo, della girandola di rinnovi sono arrivate oggi pomeriggio i nomi dei nuovi componenti del governo societario dell’Edilizia Pubblica Pratese. Nessun colpo dell’ultima ora dal lato del Comune di Prato, il numero 1 provinciale di Aci Federico Mazzoni è il nuovo presidente affiancato da Patrizia Mascelloni in rappresentanza della Lega Nord, pronta alla designazione alla vice-presidenza e, in questo caso a sorpresa, da Flavio Giancaterino già esponente del vecchio consiglio d’amministrazione, riconfermato a nome dei soci di minoranza del Lode e dell’Idv. Giancaterino, per il partito di Di Pietro è stato candidato alle elezioni provinciali in un collegio di Montemurlo e secondo gli addetti ai lavori la sua riconferma, unita all’inserimento dell’altro Idv, Zaccariello al Metastasio lunedì scorso si rivela utile per spianare la strada alla nomina di Adriano Benigni nel CdA di Asm. Per tutti i consiglieri una brutta notizia, i loro compensi sono stati visibilmente dimagriti: il presidente guadagnerà soltanto 24 mila euro a fronte dei 75 mila dell’ex presidente Cardaci, la sua vice intascherà 9 mila euro, mentre l’altro consigliere non più di 6 mila euro. Dal canto suo Federico Mazzoni, fresco dell’investitura fa trapelare anzitutto cautela: “in questo momento è necessario in primo luogo tacere, capire e lavorare, per me rappresenta una bella sfida, perché c’è bisogno di ascoltare appieno i bisogni della città” dice, ponendo fin da subito qualche linea guida di quello che dovrà diventare l’Epp sotto la sua gestione: “non tratterà soltanto un profilo assistenziale, ma sarà anche un ente di edilizia sociale che costruisce pezzi di città per chi ha bisogno”. I numeri di partenza turbano non poco Mazzoni, che si troverà a gestire una situazione ingrata con soli 1700 alloggi popolari, nettamente inferiori ai 7.000 di Pistoia e agli 11.000 di Livorno in un contesto di forte incremento dell’indigenza e delle nuove povertà. Il tutto senza poter fare affidamento su risorse illimitato, anzi ammette proprio Mazzoni “ci vorrà molta fantasia ed essere al passo coi tempi, perché i vecchi meccanismi di finanziamento non sono più sufficienti. Non mi posso aspettare una larghezza di fondi pubblici a disposizione, quindi, dovremo aiutarci con iniziative mirate”. Qualche esempio? “Bisognera pensare anzitutto al riutilizzo degli edifici esistenti e a parti di territorio già occupate, inoltre dovremo impegnarci per sviluppare sinergie con altri enti e con i privati, in maniera tale che la parte pubblica sia il motore forte anche per iniziative private equilibrate”. La mission per l’ingegnere è chiarissima “mi piacerebbe poter raddoppiare il numero di alloggi popolari e conservare al meglio quegli esistenti, così da costruire un patrimonio pubblico, che possa diventare una bella carta per la città. Vedrei di buon occhio anche le ristrutturazioni di un certo livello e pregio, per me la buona qualità è la strada da perseguire”. E con altrettanta decisione professa il suo criterio ispiratore per realizzarla “i cittadini sono tutti uguali e tutti hanno gli stessi diritti. Non riesco a fare distinzioni fra pratesi e non pratesi, non sono abiutato a pensare in questi termini o ad avere come categoria discriminante la razza di una persona”. Su questo Mazzoni non intende retrocedere, neppure qualora la consigliera leghista, Mascelloni dovesse puntare i piedi per chiedere di preferire i pratesi nell’assegnazione degli alloggi popolari “nonostante quella che può essere una posizione politica non credo che il CdA non vorrà attenersi a quanto prevede la legge”.
Carlandrea Adam Poli