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Nuove aree commerciali lungo viale Leonardo Da Vinci, la Regione storce il naso


In un'osservazione alla variante del piano operativo per il piano attuativo in via della Solidarietà, i tecnici regionali chiedono approfondimenti perché ritengono tale concentrazione assimilabile a una grande struttura di vendita. Il Comune tira dritto: "Zona popolata e carente di esercizi commerciali"


Redazione


Nonostante le perplessità della Regione sulla concentrazione di spazi commerciali in quella zona, la commissione urbanistica del Comune di Prato tira dritto sul piano attuativo che porterà tra via della Solidarietà e viale Leonardo Da Vinci due nuove strutture di vendita in cambio di un edificio in via Rossini e di un terreno sempre in via della Solidarietà vicino all’istituto tecnico Datini. Progetto che prevede una variante al piano operativo ora in fase di post adozione.
Il progetto, realizzato da Pietro Panerai per conto di Massimo Magnolfi, prevede un immobile da 4mila metri quadrati con due superficie di vendita di 1.250 metri quadrati l’una la cui somma non supera i 2.500 metri quadrati, limite massimo per essere considerata media struttura anziché grande che farebbe scattare la necessità della conferenza di copianificazione. Ed è proprio su questo punto che la Regione ha sollevato le sue perplessità contenute nell’osservazione della Direzione urbanistica. Secondo i tecnici della Regione c’è bisogno di approfondire alcuni elementi per verificare “se la media struttura abbia o meno effetti assimilabili a quelli delle grandi strutture considerando gli esercizi commerciali già presenti nella zona limitrofa”. Dall’altra parte di viale Leonardo Da Vinci c’è infatti l’Obi e sullo stesso versante, a poca distanza, il Parco Prato. Secondo la Regione, in sostanza, si rischia che la concentrazione di punti vendita medi sia di fatto un grande punto vendita. Nelle sue controdeduzioni, il Comune non torna indietro sull’impianto del piano attuativo e ribadisce che l’aggregazione di queste medie strutture, non ha effetti assimilabili a quelli delle grandi strutture perché stiamo dentro la massima superficie ammissibile dal Piano operativo (2.500 mq) e perché la zona è molto popolata ma ritenuta carente di esercizi di vicinato. Riguardo all’incidenza sul traffico si sottolinea che saranno realizzate infrastrutture di connessioni adeguate e che comunque in fase istruttoria non sono emerse “particolari criticità”.
I tecnici del Comune vengono incontro alle perplessità dei colleghi della Regione concedendo una definizione più stringente alle cosiddette attività complementari in maniera che il tetto massimo dei 2.500 metri quadrati di vendita non venga superato. Nelle norme tecniche di attuazione del Piano sarà specificato che è messo l’inserimento di attività complementari intese come attività di somministrazione di alimenti e bevande, attività artigianali di produzione e di servizio alla persona. 
La commissione ha approvato a maggioranza sia la controdeduzione che il testo della delibera. L’opposizione, rappresentata da Leonardo Soldi del Centrodestra e da Claudio Belgiorno di Fratelli d’Italia, si è astenuta sulla prima e ha votato contro alla seconda.

(e.b.)
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(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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