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Villa Santa Cristina a Pimonte è pronta a rinascere. La variante al piano di recupero è stata approvata all’unanimità dalla commissione urbanistica , e adesso manca solo il via libera del consiglio comunale per potere procedere con gli step propedeutici alla partenza dei lavori di valorizzazione dell’immobile storico, programmati entro la fine dell’anno.
Un intervento su un complesso di oltre 9mila metri quadrati, ai quali si aggiungono 8mila di parco. Per Villa Santa Cristina sarà una sorta di ritorno alle origini, perché si va a restituire all’immobile la precedente destinazione residenziale. La variante al piano di recupero prevede infatti la realizzazione di cinque appartamenti di pregio che verranno ricavati nel corpo principale della villa e altri cinque nelle varie dépendance. L’idea di fondo, la variante al piano di recupero è stata di Polistrade Costruzioni Generali, è quella di valorizzare il complesso, riducendo al massimo l’impatto ambientale, eliminando il parcheggio interrato previsto nei precedenti piani. Nel parco sarà realizzata una piscina e reintrodotte specie autoctone, oltre ad alberi da frutto che andranno a riprendere la tradizione storica della villa (arancio, nespolo, melo cotogno e melo antico). Saranno rimosse le piante pericolanti, eliminate le specie infestanti, ripristinato il roseto, recuperati gli alberi di giuda, preservati 14 ulivi, e ai piedi delle aiuole della villa sarà ricostruito l'agrumeto. Particolare attenzione sarà data anche alle scalinate del complesso, che saranno riqualificate assieme agli elementi decorativi.
“Questo – spiega Alfiero Poli, presidente di Polistrade Spa – è un percorso che viene da lontano e che finalmente riuscirà ad arrivare a compimento. Parliamo di dieci residenze di lusso, di un parco di circa un ettaro, e del recupero di piscina, fontane e grotta. Una residenza, inoltre, verrà realizzata recuperando la vecchia limonaia”.
Il piano prevede pure un nuovo progetto illuminotecnico per villa e parco che spiccano nel paesaggio pedecollinare pratese, senza dimenticare il restauro e la valorizzazione della grotta, realizzata nel 1930 su progetto dell'architetto Luigi Capezzuoli "Nella progettazione è stata data priorità alla salvaguardia dell’immobile e alla valorizzazione degli elementi storici della villa e del parco – spiegano Beatrice Azzini e Patrizio Puggelli di Edilprogetti a cui è stata affidata la progettazione architettonica e strutturale e la direzione lavori-. Questo complesso rappresenta un simbolo storico per Prato, un caposaldo territoriale, e con questo intervento abbiamo cercato di recuperarlo, restaurarlo e restituirlo alla città”.
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