Il Tar non si è ancora espresso sulla correttezza della gara d’appalto per la costruzione della nuova palazzina del Santo Stefano, ma la procedura per l’apertura del cantiere non si ferma e anzi ha il piede sull’acceleratore. Ieri, 23 febbraio, la vincitrice dell’appalto, la Nbi di Roma, ha infatti effettuato il primo sopralluogo all’ospedale pratese per capire come allestire il cantiere che l’Asl gli ha affidato formalmente in virtù del rigetto da parte del Tar della richiesta di sospensiva presentata dalla Nigro Costruzioni di Prato, seconda classificata.
Guidati dal responsabile dei servizi tecnici dell’Asl, Gianluca Gavazzi, i responsabili dell’azienda romana hanno fatto il punto sul cronoprogramma dei lavori per portare a compimento l’intervento che aumenterà i posti letto del Santo Stefano di 110 unità.
La nuova costruzione (nel rendering seguente è cerchiata di rosso) sorgerà nel terreno tra la palazzina dei servizi e il parcheggio dei dipendenti e sarà collegata al Santo Stefano da un corridoio in sopraelevata.
La prima operazione da fare è allargare il parcheggio dei dipendenti sia perché il cantiere ne occuperà un pezzo sia perché devono essere creati altri 130 posti rispetto agli attuali 780 per il necessario aumento del personale che la palazzina comporterà. Aumenta il numero dei dipendenti ma ovviamente aumenterà anche quello dell’utenza. Il parcheggio a pagamento davanti all’ingresso principale del Santo Stefano sarà quindi dotato di altri 130 posti che si aggiungeranno agli attuali 1.500. Tale intervento sarà a spese del concessionario.
In base alle fasi del cantiere, che durerà 875 giorni, anche la viabilità interna lato ovest subirà delle modifiche. La più importante arriverà quasi a conclusione dei lavori quando l’installazione della passerella di collegamento tra i due blocchi comporterà lo spostamento da via Ciulli dei flussi in entrata e uscita dal pronto soccorso e dalla palazzina dei servizi. Fornitori, utenza e anche i mezzi del 118 dovranno seguire un nuovo percorso seppur per un periodo limitato. Ci sarà tempo per studiarlo nei dettagli e per comunicarlo perché come detto sarà l’ultima operazione da fare prima della chiusura del cantiere. La vera incognita riguarda semmai l’apertura. Se il Tar darà ragione all’Asl e alla Nbi, si punta alla fine di aprile. Anche perché su tutto l’appalto incombe la scadenza di giugno per non perdere dieci (fondi Cipe del governo Renzi) dei diciannove milioni di euro concessi dallo Stato per realizzare l’opera che complessivamente costerà 25,5 milioni di euro. C’è però un “se” di troppo: la decisione dei giudici amministrativi toscani sul ricorso di Nigro costruzioni. L’udienza è prevista nei prossimi giorni. La decisione finale dovrebbe seguire a ruota.
Nuova palazzina del Santo Stefano, sopralluogo della ditta che si è aggiudicata l’appalto
In attesa della decisione del Tar della Toscana sul ricorso della seconda classificata, la procedura per arrivare all'apertura del cantiere va avanti
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(e.b.)