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Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sorridenti che si scambiano una battuta, al lavoro con il pool antimafia, le stragi di Capaci e di via D'Amelio, Falcone e Pietro Grasso al funerale di Rosario Livatino, il volto teso di Salvo Lima con alle spalle un incombente Vito Ciancimino, ma anche Italia '90, e scorci di vita quotidiana a Palermo: tutto questo immortalato dall'obiettivo del fotografo Tony Gentile, reporter palermitano, autore degli scatti più famosi di quegli anni, al centro e della mostra " La guerra – una storia siciliana", all'interno della rassegna Novantadue, realizzata dall'assessorato alla Cultura e Officina Giovani in collaborazione con il Centro Pecci. L'esposizione sarà inaugurata ai Cantieri culturali di Officina Giovani domani domenica 6 marzo alle 17.


E stamani 5 marzo il cartellone è stato aperto ufficialmente dall'inaugurazione della scultura "La Spirale della vita" in piazza Santa Maria delle Carceri, simbolo della rassegna: 1.400 sacchi di juta con i nomi delle vittime della mafia, compresa la famiglia Nencioni di via dei Georgofili, e una statua alta 4 metri, esposti finora solo in piazza Bologni a Palermo. Erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, l'assessore alla Cultura Simone Mangani la curatrice dell'allestimento di Palermo Daniela Brignone, il curatore per Prato Mirco Marino, che si è occupato anche dell'allestimento della mostra fotografica di Gentile a Officina. L'autore, Gianfranco Meggiato, era in collegamento web nel successivo talk ospitato a Palazzo Pretorio perchè, come ha spiegato, è stato impossibilitato a muoversi a causa della situazione che una parte della sua famiglia sta vivendo in Ucraina.
"Il Novantadue è stato un anno che ha cambiato la storia del Paese – hanno detto il sindaco Matteo Biffoni e l'assessore alla Cultura Simone Mangani – Le stragi di Capaci e via D'Amelio e Tangentopoli hanno rappresentato il turning point dellastoria recente. Sono passati 20 anni e uno degli obiettivi principali è passare ai più giovani, che non erano nati o erano ancora piccoli in quegli anni, il significato di quelle morti e di questi sacchi di sabbia, un baluardo di difesa della società civile nei confronti della barbarie della mafia e della corruzione. E' al tempo stesso di celebrare la loro vita e il loro sacrificio". L'installazione sarà visitabile fino al 24 marzo.
Novantadue si concluderà Pif e il giornalista Pino Maniaci che incontreranno il Consiglio comunale dei ragazzi venerdì 25 marzo alle 10,30: il regista e conduttore televisivo e il giornalista approfondiranno gli eventi del 1992, con riferimento in particolare alle stragi di mafia che hanno ucciso i giudici Falcone e Borsellino, in un incontro che verrà trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube del Comune di Prato.
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