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Notifiche a rilento dall’Ufficio di Igiene, ancora problemi per le quarantene


In un caso senza l'attestazione di positività non è possibile far scattare la malattia al lavoro. In un altro una giovane non riesce ad avere la revoca nonostante siano passati più di 21 giorni dal primo tampone


Redazione


L'Ufficio di Igiene dell'Asl continua ad avere molte difficoltà a gestire i sempre più numerosi casi di positività e i problemi si stanno scaricando sui cittadini che si ritrovano a vivere sulla propria pelle un vero e proprio calvario che, per molti, significa l'impossibilità di riprendere una vita normale e, soprattutto, di poter ricominciare a lavorare.
Tra le tante segnalazioni arrivate in redazione, citiamo quella di Eva Pasztor, risultata positiva al tampone insieme al figlio, mentre il tampone fatto dal marito si è perso e senza quello l'uomo non può attivare la malattia al lavoro. Per la famiglia una vera e propria corsa ad ostacoli: "Dal 26 ottobre, dopo aver avuto la febbre – racconta – ho deciso di tenere a casa tutta la famiglia, marito dal lavoro e il figlio dalla scuola in via precauzionale. Solo il 30 ho avuto la conferma di essere positiva. Manteniamo la quarantena aspettando di essere contattati dal ufficio igiene. Il mio medico non vede i risultati, io non vengo chiamata da nessuno. Cerco di chiamare in via Lavarone ma non risponde nessuno, mando una mail con tutti i miei dati, mi serve id di protocollo per il certificato di mio marito per l'assenza del lavoro. Intanto il giorno 8 novembre mio marito e mio figlio fanno il tampone. Il giorno dopo la pediatra mi avverte che mio figlio è positivo. Mi contatta finalmente l'ufficio igiene, colgo l'occasione di ripetere che siamo isolati già da giorni, riferendo tutti i nominativi della famiglia, compreso la positività anche di mio marito. In poco tempo arrivano tre email. L'uno è della mia positività che è ricomparsa, e due per mio figlio,ma manca quello di mio marito, se non c'è, al lavoro suo cosa li portiamo? Naturalmente non riesco a contattarli di nuovo. senza esito Come farà il mio marito a riscuotere la malattia? Quando dobbiamo fare i tamponi di controllo?". Domande che, al momento, restano senza risposta.
E ancora in attesa del certificato di revoca quarantena dell'Asl è anche Giulia Ciampi, 33 anni, che si definisce "detenuta illegalmente in casa". "Sono in isolamento domiciliare dal 19 ottobre – racconta – e ho effettuato il primo tampone il 20 ottobre. Nonostante tutti i miei contatti stretti siano risultati tutti negativi, sono rimasta in casa, anche se fisicamente sto bene e non ho mai presentato sintomatologia alcuna. Dopo 21 giorni, risultando ancora positiva, mi attengo alla Circolare del ministero della Salute nonché alle indicazioni dell'Ufficio Igiene di Prato stesso e in data 9 novembre, un giorno prima della scadenza dei 21 giorni dal primo tampone,ho inviato l'email chiedendo la revoca della quarantena. Oggi è venerdi 13, e nonostante potessi già uscire dal giorno 10, non ho ancora ricevuto niente da questo fantomatico ufficio. Ho inoltrato la segnalazione anche al 1500, il numero nazionale, segnalando l'urgenza. Non si sono degnati di rispondere a una sola email, non esiste un numero diretto a cui il cittadino può rivolgersi e il numero della Asl centrale è sempre occupato. Tutto questo è intollerabile, da parte di un'amministrazione pubblica. Io sono impossibilitata a fare tutto, ad uscire di casa, a fare una spesa per me, a tornare a lavoro a causa della loro mancanza. Perché la mia pratica è segnalata al sindaco e al prefetto, e se io esco senza il loro via libera, rischio la denuncia penale. E questa è detenzione illegale". 
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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