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Duello sulle poltrone fra maggioranza e opposizione. Dopo l’allargamento della giunta a 12 assessori, con le nomine di Gianni Cenni all’Urbanistica e di Matteo Grazzini allo Sport arrivano le dure prese di posizione di Partito Democratico e Italia dei Valori. Il capogruppo democrat Massimo Carlesi evidenzia la “contraddizione tra quanto intende fare il Governo, vale a dire il taglio del numero di assessori, e quanto invece sta facendo la maggioranza cittadina, sempre di centrodestra. A suo tempo, avevo proposto una giunta di 8 assessori. Siamo già al 50% in più”. Una critica che comunque riconosce la necessità di un esponente padano in giunta: “Nulla da ridire sul fatto che tutte le componenti della maggioranza siano rappresentate in giunta. Tempo fa, ho affermato che la Lega aveva ben diritto a un assessore”. Ed il bisogno di promuovere le figure dei consiglieri delegati: “Sport e Urbanistica meritano, d’altra parte, un loro assessore”. Soddisfazione per la nomina di Matteo Grazzini, come primo assessore della Lega nella storia di Prato, è giunta dal segretario regionale Claudio Morganti: “E’ la persona giusta perché oltre ad essere un uomo di fiducia e mio compaesano (di Vaiano ndr) è soprattutto un caso più unico che raro, perché lavorerà allo Sport con assoluta cognizione di causa”. Inoltre, prosegue l’europarlamentare “la nomina di Grazzini non è affatto risultato di litigate, come qualcuno ha voluto far credere sui quotidiani, bensì è sintomo di una politica cordiale, responsabile e amichevole con il sindaco”. Di avviso diametralmente opposto proprio Carlesi, che non risparmia un affondo a Cenni: “Nel concedere l’assessorato al secondo partito della maggioranza, il sindaco avrebbe potuto evitare l’allargamento, operando adesso, pur in ritardo, quella scelta decisa e autonoma che non gli era riuscita in estate. Mi sfuggono, di conseguenza, sia la proclamata civicità del sindaco che la sua autonomia dai partiti”. E quasi a voler spezzare l’equazione che in più assessori si lavora meglio rileva “a fronte di una squadra sempre più ampia, la giunta è ancora in grave ritardo nel rispondere a tante esigenze dei cittadini, a cominciare da lavoro, formazione, servizi sociali, partecipazione. Del resto, non conosciamo ancora le proposte per il bilancio 2010. Si dice che non ci sono i soldi, ma quelli per la politica si trovano. Potevano essere dirottati, per esempio, su nidi e famiglie”. E proseguendo nella sua critica Carlesi pone due quesiti a Cenni: “Viste le sue reiterate assenze in consiglio comunale, chiediamo con chi dobbiamo rapportarci?” e “Perché, anziché allargare la giunta o appesantire il lavoro degli uffici comunali, non si affidano alle circoscrizioni competenze e responsabilità vere?”. L’analisi di fondo è che “Ci troviamo adesso con 12 assessori e 1 consigliere delegato alle politiche giovanili. C’è poi una consulta di 8 di consiglieri del sindaco che lavora a titolo gratuito ma che ha necessità di essere coordinata da una persona, poco importa che sia la figlia del sindaco, con tanto di ufficio e telefono a disposizione. Non percepisce compensi ma il suo ruolo rappresenta un costo aggiuntivo. Abbiamo infine 5 presidenti di circoscrizione, che percepiscono un interessante compenso, privi di deleghe”.Sulla questione dell’allargamento è stata depositata anche un’interrogazione dal capogruppo dell’Italia dei Valori, Aurelio Donzella, che chiede all’amministrazione comunale di “conoscere l’impegno di spesa mensile del costo totale della nuova giunta, come giustifica la decisione sacrificando risorse per il sociale e se la trova coerente con la proposta di legge Calderoli, che prevede per Prato un massimo di 8 assessori”.Dal fronte della maggioranza è stato lo stesso Cenni a rispondere indirettamente alle critiche ieri sera, in occasione dell’iniziativa del Pdl di solidarietà a Berlusconi: “In questi mesi non c’è stata la minima collaborazione da parte del centrosinistra su un singolo provvedimento” ha sbottato il sindaco, secondo il quale“per il momento ho visto soltanto un’opposizione ideologica”. Arrivando a giustificare anche le accuse in merito alla sua scarsa frequentazione dell’aula consiliare: “Sinceramente faccio fatica a stare nei consigli, perché dal centrosinistra non vengono mai delle proposte, ma soltanto delle critiche”.
Carlandrea Adam Poli