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Sono ottanta, il 50 per cento della pianta organica, i dipendenti della Provincia di Prato che dal primo gennaio rischiano due anni di mobilità con all'orizzonte il licenziamento. Quella che doveva essere una riforma, la riforma delle Province, in realtà somiglia molto ad uno smantellamento, ad una dismissione di posti di lavoro e servizi. Come sta accadendo in tutta Italia, anche la sede della Provincia di Prato oggi è stata occupata. I dipendenti si sono riuniti nel salone consiliare e hanno dato vita ad un dibattito sul progetto di trasformazione dell'ente che, superata la riforma Del Rio, con la legge di Stabilità corre il serio rischio di diventare solo un colpo di spugna.
"Non c'è chiarezza e non ci sono risorse – dicono i dipendenti -. Chi farà che cosa? Chi si occuperà di scuole superiori, infrastrutture, difesa del suolo, solo per citare alcune delle competenze della Provincia".
Il presidente della Provincia Matteo Biffoni e il vice presidente Emiliano Citarella hanno partecipato questo pomeriggio all'iniziativa. “La vostra protesta è sacrosanta e la condivido da amministratore pienamente – ha detto Biffoni -. Ho discusso e approvato a suo tempo la legge Del Rio perchè ridisegnava un assetto amministrativo partendo dall'assoluta garanzia del mantenimento dei servizi e dei posti di lavoro e ho accettato l'onore di diventare presidente della Provincia proprio perché sapevo che avrei avuto a che fare con un percorso chiaro, anche se complesso. Adesso ci vengono cambiate le carte in tavola. E la difficoltà vostra è anche la mia. La mia preoccupazione è per voi e per i servizi che questo ente, oltretutto virtuoso ed efficiente e per questo rischia di pagare di più, ha sempre reso con grande efficienza e professionalità al territorio. Con i provvedimenti annunciati si mettono a rischio anche i Comuni. Mi auguro ci sia ancora spazio di manovra”.
“In questi mesi, e negli anni da consigliere provinciale, ho imparato ad apprezzare la vostra professionalità e la mia è una vicinanza vera non formale – ha affermato Citarella – Il metodo che sta adottando il governo è brutale, aggirare la Costituzione non è accettabile. Dobbiamo gestire strade, scuole e tanti servizi e sinceramente sono in difficoltà a sostenere politicamente un percorso di questo genere”.


All'occupazione ha partecipato anche il consigliere regionale Rudi Russo, che ha portato la sua solidarietà ai lavoratori, e si è offerto di fare da punto di riferimento nel dialogo con la Regione Toscana che entro il 31 dicembre dovrebbe decidere cosa fare delle funzioni assegnate alle Province.
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