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Dei quaranta funzionari giudiziari previsti e attesi, solo dodici varcheranno le porte del Palazzo di giustizia di Prato perché tanti sono quelli che hanno scelto di lavorare qui. “Prato è l'ultima spiaggia – il commento di Walter Vizzini, delegato Funzione pubblica Cgil – la reputazione dei nostri uffici giudiziari è tale da scoraggiare chiunque”. E così, anche l'ultimo maxiconcorso del ministero della Giustizia che, grazie ai fondi del Pnrr, ha dato il titolo di funzionario giudiziario a 8.171 laureati in giurisprudenza, si è risolto con qualche briciola per Prato dove la pianta organica continua a ridursi e il carico di arretrato ad aumentare.
Oggi, venerdì 11 febbraio, a sei mesi dall'esito della selezione, sono state rese note le destinazioni del nuovo esercito di amministrativi giudiziari che, avendo partecipato ad un concorso su base nazionale, ha potuto scegliere la città nella quale lavorare: 306 hanno scelto la Toscana ma solo 12 hanno barrato la casella Prato. Un numero esiguo che, parlando in termini geografici, sta in mezzo ai 111 funzionari che hanno dato la loro disponibilità per Firenze e ai 24 che hanno optato per Pistoia.
“La spiegazione è semplice: tutti sanno che a Prato si lavora il triplo e anche il quadruplo che altrove – dice Vizzini – e la colpa è del ministero di Giustizia che per decenni ha lasciato che la carenza di personale nei nostri uffici diventasse così grave da arrivare a dover chiudere gli uffici al pubblico”.
“La spiegazione è semplice: tutti sanno che a Prato si lavora il triplo e anche il quadruplo che altrove – dice Vizzini – e la colpa è del ministero di Giustizia che per decenni ha lasciato che la carenza di personale nei nostri uffici diventasse così grave da arrivare a dover chiudere gli uffici al pubblico”.
Una pianta organica sottostimata alla radice e a dirlo sono i numeri: 26 i magistrati previsti a Prato, 25 a Livorno che però conta su una previsione di 91 amministrativi contro i nostri 71. Gli indici del ministero parlano di 3-4 amministrativi ogni magistrato per raggiungere una situazione ottimale: a Livorno siamo al 3,64, a Prato ad appena 2,7 che si riduce allo 'zero virgola' se si tiene conto che gli effettivi in servizio sono una quarantina. Uno scarto che, in un'ottica molto semplificata, significa meno processi e più prescrizioni. Eppure il maxiconcorso era stato indetto con l'obiettivo dichiarato di abbattere il carico di arretrati e ridurre le lungaggini della giustizia. Un obiettivo reclamato e declamato tanto da istituire una nuova figura, quella del funzionario appunto, in grado di dare supporto sia ai magistrati che alle cancellerie. Prato però dovrà aspettare ancora.
La situazione è insostenibile tanto che i servizi al pubblico sono stati ridotti, che le udienze vengono rinviate di anno in anno, che i nuovi processi vengono fissati così lontano nel tempo da essere quasi certi della prescrizione.
“I nuovi assunti non vogliono venire a lavorare al Palazzo di giustizia di Prato e i vecchi, se possono, scappano – conclude il delegato Funzione pubblica Cgil – dei 13 assistenti arrivati negli ultimi quattro anni non è rimasto nessuno: tutti, chi per un verso e chi per l'altro, hanno ottenuto sistemazioni diverse”.
nadia tarantino
Edizioni locali: Prato