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"Il mio Yashraj era un bellissimo fiore che purtroppo non ha avuto il tempo di sbocciare". Usa questa bellissima metafora, pur nel dolore e nella disperazione del momento, Rajesh Kumar per parlare del suo bambino, morto giovedì 27 aprile all'ospedale Meyer, dove era ricoverato per un tumore al cervello. Per una terribile coincidenza nelle stesse ore in cui si spengeva anche il piccolo Pietro, il bambino di Poggio a Caiano morto in seguito ad un tumore cerebrale (LEGGI). Una doppia terribile tragedia per Prato.
Yashraj Sharma aveva appena un anno e quattro mesi, sette dei quali passati a lottare contro la malattia, che gli era stata diagnosticata a ottobre al Meyer. Un piccolo leone che ha combattuto con tutte le sue forze, come racconta il padre Rajesh, prima sottoponendosi ad un delicato intervento al cervello a novembre, poi iniziando a gennaio un ciclo di chemioterapia.
Yashraj Sharma aveva appena un anno e quattro mesi, sette dei quali passati a lottare contro la malattia, che gli era stata diagnosticata a ottobre al Meyer. Un piccolo leone che ha combattuto con tutte le sue forze, come racconta il padre Rajesh, prima sottoponendosi ad un delicato intervento al cervello a novembre, poi iniziando a gennaio un ciclo di chemioterapia.
Rajesh è originario dell'India ma da oltre 20 anni vive a Prato dove lavora come operaio tessile in una tintoria e ha messo su famiglia: con la moglie, altri due figli: una bambina di nove anni e un maschietto di sette, che frequentano la scuola primaria Le Fonti. Con loro vive anche la nonna, che in questi giorni non sa darsi pace per la perdita del piccolo Yashraj.
Una famiglia pienamente integrata nella realtà pratese, come si è visto ai funerali del bambino, celebrati sabato a Chiesanuova, alla presenza non solo della comunità indiana di Prato, ma anche dei vicini di casa, dei colleghi di lavoro e dei compagni di scuola del fratello e della sorella di Yashraj.
E pur nel momento di dolore che stanno attraversando, la famiglia di Yashraj ha voluto ringraziare i medici e il personale sanitario del Meyer che stava curando il bambino, invitando tutti a prendere un caffè al bar dell'ospedale pediatrico. "Hanno fatto il possibile per il mio Yashraj" dice il padre.
Edizioni locali: Prato