"Il termine "sospensione della quotazione in borsa della multiutility" è troppo forte perché in realtà non è cambiato nulla. Il consiglio comunale di Prato ha già deliberato di procedere per gradi e dopo la valutazione di tutti gli strumenti finanziari a disposizione". A parlare è il sindaco Matteo Biffoni che esprime tutto il suo fastidio per le espressioni usate nel comunicato di ieri sera, 18 settembre, del Pd toscano al termine del vertice a cui era presente con tutti gli attori coinvolti nel progetto di strutturazione della holding dei servizi pubblici. Probabilmente l'uscita è una prova "muscolare" dell'area Schlein contro uno strumento, quello della quotazione in borsa, considerato troppo "capitalista" nonostante ci siano molti esempi analoghi nelle altre regioni. Uno per tutti nella rossa Emilia Romagna con il colosso Hera nato oltre 20 anni anche su input di Pierluigi Bersani. Un modo anche per fermare fughe in avanti dei manager della multiutility Toscana, espresse pubblicamente nei giorni passati. In ogni caso questa "pausa di riflessione" è per Biffoni un'inutile sottolineatura che genera ulteriore confusione: "C'è bisogno di tempo e di non forzare le tappe – afferma il primo cittadino pratese – ma non c'è una "sospensione" perchè il lavoro di approfondimento su questo tema resta e prosegue con i tempi che serviranno. Anche il documento approvato ieri dice laicamente "sceglieremo la soluzione migliore" sulla scorta delle indicazioni tecniche".
Biffoni fa un esempio pratico senza risparmiare un colpo di fioretto al segretario Fossi: "La Regione sta approvando il piano dei rifiuti di cui tra l'altro non abbiamo mai discusso nella direzione politica del partito, ma ne prendiamo atto. – prosegue Biffoni – Per fare quegli impianti chi paga? I cittadini con le bollette? Io sono contrario. Li facciamo fare a Hera o a qualche player esterno? Allora nel creare la multiutility abbiamo bruciato i tovaglioli per fare cenere. Oppure li fa la multiutility. Come? Bisogna che abbia dei finanziamenti robusti. La politica deciderà quale sarà la fonte più adatta agli obiettivi che la società si è data".
Seppur da un altro punto di partenza, più vicino a quello di Fossi, anche il segretario provinciale del Pd, Marco Biagioni, si dichiara soddisfatto della decisione del regionale di sposare il "modello" pratese: "E' passata la linea di Prato, quella di valutare tutte le formule di finanziamento e permettere alla politica di scegliere lo strumento migliore rispetto alle capacità di finanziamento. – spiega Biagioni – Cambiamo paradigma: il nuovo soggetto deve puntare al contenimento delle tariffe, al miglioramento dei servizi sul territorio, allo sviluppo e alla ricerca di soluzioni tecniche ed impianti più sostenibili, alla tutela dei lavoratori, diretti e indiretti. Non pensiamo solo alla quotazione in borsa".
Il centrodestra, in sostanza, si stropiccia le mani di fronte all'impasse del Pd consapevole che nella primavera del 2024 potrebbe conquistare qualche roccaforte rossa ed entrare anche nella stanza dei bottoni della Multiutility. Tra l'altro Arezzo e Siena, entrambe guidate dal centrodestra, sembrano più che interessate a entrare in partita.