La Sinotaia quadrata, mollusco asiatico immesso nel fiume Arno dagli immigrati orientali a fini alimentari, ha risalito il fiume dall'Empolese fino a Firenze ed ha colonizzato i suoi immissari, i fiumi Bisenzio e Ombrone Pistoiese che attraversano rispettivamente Prato e la zona medicea della sua provincia.
Un nuovo campionamento è stato fatto il 22 e 23 agosto a cura dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e dell'Università di Firenze.
La presenza del mollusco in Italia venne documentata per la prima volta in Toscana nel 2017 e ne fu ipotizzata l'immissione dolosa a fini di raccolta per un mercato clandestino di generi alimentari, destinato a orientali, senza certificazioni sanitarie ed evidenze fiscali. Nel tempo il Comune di Montelupo, dopo prime analisi della Asl che evidenziarono "importanti contaminazioni batteriche dei molluschi, vietò sia la balneazione sia la raccolta della Sinotaia nel suo territorio. I ricercatori dello Zooprofilattico con sede a Torino sì interessarono al fenomeno e, prelevando ulteriori campioni, li analizzarono ai fini di maggior approfondimento da un punto di vista chimico e biologico. I risultati delle prime analisi furono in parte contraddetti come carica batterica, ma risultarono peggiori riguardo alla contaminazione dei molluschi con microplastiche, forse provenienti dal settore tessile".
Ora, col coordinamento della dottoressa Annamaria Nocita dell'Università di Firenze, è stato fatto un nuovo campionamento, in più punti, sull'Arno a Fibbiana, a Samminiatello e a Firenze, sul fiume Bisenzio a Prato, sull'Ombrone Pistoiese a Poggio a Caiano. Il campionamento chiarisce che il mollusco sta migrando a monte, ed è già presente anche a Firenze in città. Le analisi, spiega una nota, "ci offriranno un quadro scientifico di osservazione dell'espansione della specie nei fiumi della Toscana centrale e del possibile pericolo derivante dal consumo umano di questi gasteropodi".