Mentre scatta l’obbligo della didattica a distanza, il Miur consegna i nuovi banchi

Mentre il presidente del Consiglio vara la didattica a distanza per gli studenti delle superiori, il ministero della Pubblica istruzione consegna i banchi, ordinati ad agosto, pensati per garantire la distanza e quindi le lezioni in presenza. Ma le aule sono ovviamente vuote e, quindi, per ora restano accatastatati in attesa di essere inaugurati.
Al Datini sono arrivati quelli senza ruote, e per ora sono stati accatastati nelle aule. “Credo che questi soldi si potessero utilizzare meglio – è il commento del dirigente scolastico Daniele Santagati- ad esempio acquistando le strutture per le aule multifunzionali, che permettono ai ragazzi di stare in classe”. I nuovi arredi sono stati consegnati anche al Copernico: “Ne avevamo bisogno – ha spiegato il dirigente scolastico Stefano Gestri – anche se arrivano in un momento in cui i ragazzi non ci sono. Speriamo di poterli usare presto”. Intanto sul sito della scuola è stato pubblicato un questionario per capire se tutti gli studenti hanno le necessarie attrezzature, dai Pc alle connessioni, per seguire le lezioni online. “Già durante la quarantena – spiega il preside – abbiamo dotato gli studenti che ne avevano bisogno di tablet, ma ora con l’arrivo di nuovi alunni abbiamo ritenuto opportuno fare una nuova indagine”.
In presenza, invece, le lezioni per i ragazzi affetti da disabilità. Per loro, come per le attività di laboratorio, è garantito l’ingresso a scuola insieme agli insegnanti di sostegno.
E sempre per adattarsi alle nuove norme stabilite dal Dpcm del 3 novembre, gli istituti si stanno anche organizzando i colloqui con i genitori a distanza, ma anche l’open day nelle scuole per gli alunni di terza media dove ogni istituto realizzerà un breve filmato di presentazione e lo caricherà su un’apposita piattaforma dove sono collegati anche istituti di altre province. . Intanto al Marconi continuano i corsi di formazione a distanza organizzati dal dirigente scolastico Paolo Cipriani: “Il covid – spiega – sta monopolizzando tutta l’attività scolastica, ma non possiamo declinare un aspetto così importante come la formazione, anche se ovviamente organizzata a distanza”.