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“Un modello di azione concertata di contrasto all’illegalità, che merita di essere proposto altrove”. Arriva il plauso del Ministro dell’Interno Roberto Maroni al maxi blitz di ieri che ha portato alla chiusura di 28 aziende illegali gestite da cinesi e alla scoperta di 65 clandestini al termine di operazione che ha visto collaborare tutte le forze di polizia. Maroni ha ricordato che sarà a Prato il prossimo 26 gennaio: “Andrò a trovare il sindaco, la collaborazione con gli enti locali è una strada maestra per la lotta alla criminalità”.Intanto il maxi blitz di ieri ha portato alla realizzazione di una sorta di Cie temporaneo, per poter procedere all’identificazione di tutti i clandestini, che sono stati sistemati nella struttura di via Traversa del Crocifisso, in un immobile del Comune disabitato ed in via di trasformazione per la sistemazione di uffici. “Li abbiamo sistemati per la notte, rifocillati con brandine e coperte, dimostrando da parte dell’amministrazione un comportamento ineccepibile” racconta lo stesso assessore alla Sicurezza Aldo Milone, che non rinuncia a chiosare “siamo stati sicuramente più umani verso i cinesi, rispetto ai loculi dove stavano prima”. Emerge comunque il fatto che in assenza di una struttura ad hoc per la sistemazione dei clandestini, l’amministrazione ha dovuto inventarsi una sorta di Cie per decidere la sorte dei cinesi fermati, fra quelli che subiranno l’arresto e gli altri che se la caveranno con un provvedimento d’espulsione di difficile esecuzione. “Comunque entro stasera la struttura sarà svuotata – tiene a sottolineare Milone, che ha una sua idea sull’utilità del Cie – con loro sarebbe inutile, perché non sono come i magrebini che se rimessi sul territorio vanno a delinquere o a spacciare. A loro interessa l’aspetta economico-lavorativo e quello va colpito col sequestro dei macchinari”.Sul maxi blitz di ieri interviene anche il coordinatore provinciale della Lega, Federico Tosoni, al quale non è andata giù la condanna di Gu Honglin: “Il console cinese non venga a casa nostra a darci lezioni di civiltà e di economia. I nostri sarebbero metodi razzisti? ma il console non proviene dalla Repubblica Popolare Cinese dove i diritti delle persone non sanno neanche cosa siano?”. E rivolto a Marco Wong, che ha chiesto conto della cifra impiegata dall’amministrazione per i controlli: “I soldi spesi in un elicottero non sono neanche un millesimo di quelli che avete rubato voi a Prato”. Punta più in alto il suo superiore di partito, il coordinatore regionale della Lega Nord Claudio Morganti “Ovvio che Enrico Rossi si preoccupi che il maxi-blitz di ieri non sia un ‘una tantum spettacolare’ d’altronde il suo partito in anni di governo non ha mai fatto controlli, ma ha facilitato l’immigrazione clandestina”. E affonda ulteriormente il colpo “con le sue dichiarazioni dimostra di essere disinformato, da quando c’è il centrodestra le ispezioni contro l’illegalità sono state continue e sono certo che si intensificheranno”.Per il consigliere comunale e responsabile economico pratese del Pd, Nicola Oliva: “Bene che si combatta l’illegalità, giusto affrancare dalla schiavità persone che vivono in stanzoni-dormitorio in condizioni pessime. Non è possibile che questo accada accanto a noi. Al console cinese dobbiamo rispedire indietro le critiche, piuttusto che collabori affinché il Governo trovi un accordo con la Repubblica Popolare Cinese sull’immigrazione, così come ha ricordato il candidato alla Regione Enrico Rossi” prosegue in una nota Oliva. Che non rinuncia ad un ragionamento sulle prospettive del distretto “Prato deve specializzarsi nelle produzioni di beni ad alta qualità e ad alta applicazione di conoscenza. Le risorse e l’ingegno dell’imprenditoria etnica devono rientare in questo orizzonte”.
Carlandrea Adam Poli
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