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“E’ una fantastica esperienza esporre la mia collezione al Pecci, in un centro di arte contemporanea. Vengo a Prato molto volentieri, ho trovato qui dei partner qualificati, ho trovato ciò di cui avevo bisogno”. L’“Omaggio a Prato” di John Malkovich è racchiuso nelle parole pronunciate dall’artista americano, davanti ad un folto pubblico che ha preso d’assalto l’auditorium del Museo Pecci, nella serata allestita ieri da intoscana.it e dal suo staff, condotta dal direttore Daniele Magrini e da Simona Bellocci e proiettata in diretta sul sito del portale della Regione. Un’amabile conversazione con Malkovich, fra filmati delle sue pellicole e delle sue produzioni, e le letture, recitate in inglese, di brani di Curzio Malaparte, tratte da “I maledetti toscani” e da “La pelle”.Un omaggio a Prato a tutto tondo con l’artista statunitense, presente al Pecci fino a domenica prossima con la sua linea d’abbigliamento Technobohemian, protagonista insieme ad imprenditori locali – Enrico Giardi, Riccardo Rami, Simone Ramilli, Alessandra Ortolani, Pierpaolo Moroni, il gruppo Abaco e l’emittente televisiva locale Toscana Tv – di un’operazione che porterà, entro il mese di marzo, a realizzare uno show room virtuale (Roqk Net), che avrà una simmetrica sede fisica (Roqk Bazar) in piazza San Marco, in uno degli angoli più belli del centro storico del capoluogo tessile.La creatività che si sviluppa fra moda e arte, con lo scopo di promuovere produzioni d’eccellenza del territorio pratese e toscano. “Un’operazione complessa – l’ha definita Enrico Giardi, a nome degli imprenditori locali partner di Malkovich – E’ un grande onore avere con noi Malkovich. La città si è mostrata entusiasta del progetto. Abbiamo la responsabilità di ricambiare questo onore, di costruire questa “fabbrica dei sogni”, che è sicuramente un’impresa commerciale ma che ha pure risvolti artistici. E’ la dimostrazione che questa città ha tante risorse. E il nostro è un piccolo contributo, una speranza oltre la crisi attuale”.Lo spirito dell’operazione, che ha per protagonista Malkovich e Prato, e che si trasformerà anche in un’avventura editoriale di Simone Ramilli, è stato colto dal sindaco Roberto Cenni: “E’ un’occasione importante per Prato. La ringraziamo di essere qui. Lei può portarci un contributo di idee, con la sua capacità di interpretare il mondo, che siamo pronti a raccogliere. Prato è in una fase difficile ma non vuole essere più ripiegata su se stessa. Iniziative come questa, con Malkovich e imprenditori locali, sono benvenute. Anche da un punto di vista istituzionale. L’Amministrazione comunale è disponibile, può fare da sponda ad un grande occasione che si offre alla città”.Le letture di Malaparte, i richiami continui di Malkovich durante la serata a realizzare a Prato un luogo della creatività artistica e imprenditoriale, sono suonate come musica alle orecchie di Valdemaro Beccaglia, presidente del Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci”: “Molti stilisti sono venuti a Prato, hanno preso tutto, senza lasciare niente. Ci riempie invece d’orgoglio che lei abbia scelto Prato e che in questi giorni Prato abbia ottenuto tanti riconoscimenti. Essere poi qui al Pecci è importante. Il binomio fra cultura e moda è sempre esistito. Ed è un binomio che attraversa l’arte contemporanea”.