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Un’occasione mancata dal centrodestra. Un grande segnale di svolta nella politica delle partecipate. Sono discordanti i pareri del mondo politico pratese all’indomani della nomina di Giovanni Luchetti a presidente della So-Ri. Da una parte, infatti, l’Italia dei Valori parla di occasione mancata per dare finalmente una svolta e chiudere una delle aziende partecipate. “La So.ri poteva essere tranquillamente chiusa – si legge in una nota dell’IdV – perchè sta svolgendo un compito esattamente uguale a quello di Equitalia. Un doppione che garantisce solo la possibilità di dare delle poltrone ai politici a spese dei cittadini. Il sindaco Cenni e tutto il Centrodestra si sono vantati e si vantano di non volere le poltrone ed invece cosa hanno fatto? Hanno piazzato un proprio uomo alla presidenza: il commercialista Giovanni Luchetti, già ex Forza Italia ed ora Pdl, eletto nel consiglio provinciale. Insomma si predica bene e si razzola male. Luchetti ha avuto la bontà di volersi dimezzare il compenso e riceverà circa 24mila euro all’anno che, sommati con i seimila euro per i due consiglieri, arrivano a 36mila euro. Ma come IdV ribadiamo che quella del consilgio di amministrazione della So.ri è una spesa inutile. Una gabella a carico dei cittadini che ne potevano fare tranquillamente a meno in questo momento di crisi”.Di tutt’altro avviso, invece, la lista Giovani e Famiglie che vede nella nomina di Luchetti un forte segnale di cambiamento. “Finalmente si avverte il cambiamento in atto – dicono -: la nomina di Giovanni Luchetti alla poltrona della So-Ri è un deciso segnale che questa amministrazione vuol dare sulla linea del risparmio e della praticità di gestione delle aziende municipalizzate. C’era il bisogno di dare una scossa al sistema delle “poltrone” dato che ancora brucia il pasticciaccio brutto di Consiag. Invece la vera trasparenza sulla decisione che ha portato alla presidenza Luchetti, sta nella differenza nel trattamento delle nomine in Consiag e in So-Ri. Infatti mentre in Consiag sappiamo tutti come è andata a finire con il comune di Prato socio di maggioranza contando sul 40% delle quote, in So-Ri lo stesso Comune di Prato pur avendo il 90% delle quote, ha concesso pari dignità al comune di Montemurlo in virtù di una piccola quota del 10%, potendo quest’ultimo nominare sia un consigliere che un sindaco revisore”.