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L’ordinanza antialcol non piace a commercianti e giovani: “Alla fine ci rimettiamo noi, senza averne colpa”


Redazione


Reazioni fra l’incredulità e l’irritazione all’indomani del varo dell’ordinanza antialcol da parte di alcuni commercianti del centro storico, in particolare di quelli  che si sentono maggiormente colpiti dal provvedimento. Anche se, la scelta di vietare dalle 22 alle 5 ogni attività di somministrazione di alimenti e di bevande nel triangolo via Magnolfi, via Pier Cironi (fino al numero 52) e via San Giorgio, in realtà mira a colpire soprattutto i centri di degrado presenti in quella zona. C’è chi, però, rischia di finire in mezzo. “In questo modo colpiscono me – si sfoga ad esempio Bruno, titolare del bar Andrei – non mi danneggia tanto la chiusura anticipata, visto che a quell’ora faccio le pulizie, ma l’apertura posticipata di un’ora”. Che in pratica va a danneggiare il giro d’affari delle numerose colazioni fra le 4 e le 5 la mattina “in questo modo vengo danneggiato in maniera pericolosa, doppiamente e per la seconda volta”. Il bar Andrei, infatti, è già stato in passato soggetto ad un’ordinanza di chiusura temporanea in seguito a ripetute risse fra nordafricani, tutte partite però da via Pier Cironi. Un dato confermato anche in queste sere, dove di fronte ad una clientela pacifica dedita ai caffè ed alle sigarette e poco all’alcol del bar Andrei balza agli occhi la fila di bottiglie di vetro di liquori stipate all’esterno del minimarket proprio di via Pier Cironi. “Mi dà noia essere nuovamente colpito, nonostante non abbia mai fatto niente – sbotta Bruno, facendo notare anche – se poi succedono in strada episodi di degrado non posso mica mettermi a fare lo sceriffo”.Un disappunto condiviso in pieno dall’altro grande esercizio che rischia di finire vittima dell’altro dispositivo emanato dal sindaco, il divieto alla consumazione di alcolici all’esterno degli esercizi autorizzati dopo le ore 20, il Caffè Bacchino di piazza del Comune. “Con 20 mq sarei costretto a servire non più di 5 persone alla volta” fa i conti il proprietario, Luciano che giudica l’ordinanza “una stupidaggine contro di me”. Di conseguenza promette battaglia “non tradirò la mia clientela, sono pronto ad andare contro l’ordinanza”. Accanto al malessere, anche in questo caso, serpeggia un certo stupore: “è questo il modo per vivacizzare il centro storico?”, mettendo in guardia da chi “vuole rendere il centro un deserto dei tartari, facendo aumentare in questo modo la delinquenza”.Reazioni diffidenti verso l’ordinanza giungono anche dal mondo del centrodestra: “Non sono d’accordo, bisognerebbe tener conto anche dell’ottica del giovane” commenta Pietro Zecchi, vice-presidente provinciale della Giovane Italia, mentre il suo collega Matteo Ala spera che “le nuove norme vengano fatte effettivamente rispettare e non si limitino a degli annunci sui giornali”. Il consigliere delegato alle politiche giovanili, Leonardo Soldi evita inizialmente di commentare, salvo poi difendere la stretta anti-alcol. Durissimo il leader del Movimento Giovani Pratesi, Francesco Cappelli: “Non vedo né l’utilità né il senso, potevano circoscrivere l’ordinanza a locali con determinate caratteristiche” ipotizza “invece, in questo modo, la sera morirà il centro”. Perplessità filtrano anche da un influente consigliere comunale del Pdl “sono contrario all’ordinanza perché è una cazzata e perché danneggia i commercianti”.Il volume delle reazioni  negative è stato così consistente che ieri mattina è dovuto scendere in campo l’ideatore dell’ordinanza, l’assessore alla sicurezza Aldo Milone con un mini-tour fra i commercianti. Due i messaggi: “non potevamo limitare la norma a tre vie, dove comunque concentreremo i controlli” e “da Luciano si potrà continuare a bere all’esterno, purché in bicchieri di plastica”. Un messaggio di distensione, che dovrebbe riportare un po’ di chiarezza e di relativa calma fra i pochi esercenti aperti la sera in centro, condito da un annuncio “non ci limiteremo a questo, contro le risse del famoso triangolo abbiamo allo studio nuove misure”.

Carlandrea Adam Poli

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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