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Da Prato un modello inclusivo di scuola che si fonda su percorsi condivisi con l'università di Siena, ma anche con altre realtà regionali. L'istituto comprensivo Marco Polo, che è a rischio accorpamento in virtù dei tagli proposti dal Ministero in base al numero degli studenti, gioca la carta dei risultati per dimostrare all' assessore regionale Alessandra Nardini l'importanza di mantenere la propria identità sul territorio.
"Il nostro istituto – ha spiegato la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti – è un modello di accoglienza, qui studiano ragazzi provenienti da tutto il mondo, ma anche di qualità. Il personale è altamente formato e a sua volta è formatore e siamo stati scelti come partner per importanti progetti a partire da quello che ci riconosce scuola Unesco, ma sviluppiamo anche la musica, un linguaggio universale".
"Il nostro istituto – ha spiegato la dirigente scolastica Maria Grazia Ciambellotti – è un modello di accoglienza, qui studiano ragazzi provenienti da tutto il mondo, ma anche di qualità. Il personale è altamente formato e a sua volta è formatore e siamo stati scelti come partner per importanti progetti a partire da quello che ci riconosce scuola Unesco, ma sviluppiamo anche la musica, un linguaggio universale".
L'Altoparlante, questo il nome della collaborazione con l'Università di lingue di Siena, ad esempio prevede un modello particolare di lezioni basato sulle lingue di ciascuno. "Quando affrontiamo un argomento di storia – spiega la referente del progetto Sandra Martini – chiediamo ai ragazzi di trovare dei documenti, ciascuno nella propria lingua, e poi condividiamo. Questo permette anche di dare un'interpretazione diversa ad un fatto: ad esempio noi parliamo di invasioni barbariche, per altre nazioni la prospettiva è diversa. Inoltre il bambino che fa da traduttore diventa il protagonista e questo favorisce anche il percorso di socializzazione".
A mobiliarsi per la causa del Marco Polo anche gli alunni che in un video raccontano la loro idea di scuola: "Qui le maestre fanno cose miste, cioè non c'è materia siamo noi che creiamo", in sintesi è l'idea del laboratorio permanente su cui è impostata la didattica. Un contributo anche dei genitori che rimarcano come la scuola sia accogliente.
Testimonianze importanti che vanno nella stessa direzione di quanto afferma l'assessore regionale, insieme alla consigliera Ilaria Bugetti ha fatto una vera e propria battaglia contro gli accorpamenti. "Ci stiamo opponendo in tutti i modi a questa scelta del Governo che nei prossimi tre anni potrebbe ridurre considerevolmente gli istituti comprensivi toscani- ha spiegato Nardini – ci siamo appellati al Tar e alla Corte Costituzionale, ora siamo in attesa della sentenza. Intanto l'esperienza del Marco Polo è sicuramente un modello di inclusione. Un patrimonio di conoscenze importanti".
Testimonianze importanti che vanno nella stessa direzione di quanto afferma l'assessore regionale, insieme alla consigliera Ilaria Bugetti ha fatto una vera e propria battaglia contro gli accorpamenti. "Ci stiamo opponendo in tutti i modi a questa scelta del Governo che nei prossimi tre anni potrebbe ridurre considerevolmente gli istituti comprensivi toscani- ha spiegato Nardini – ci siamo appellati al Tar e alla Corte Costituzionale, ora siamo in attesa della sentenza. Intanto l'esperienza del Marco Polo è sicuramente un modello di inclusione. Un patrimonio di conoscenze importanti".
L'istituto comprensivo ha 850 alunni, ed è l'unica scuola pubblica nel centro di Prato: "Da sempre siamo una città accogliente – ha spiegato l'assessore all'istruzione Ilaria Santi – non abbiamo bisogno dell' atlante perchè nelle nostre scuole sono rappresentate tutte le Nazioni. Un modello che va preservato, ma per farlo abbiamo bisogno anche di più personale soprattutto Ata. Lo chiediamo per tutte le scuole e ormai è diventata un'emergenza".
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