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"50 kg di cane imprigionati in una gabbia di 1,5 metri per 2: legato per il collo all’inferriata arrugginita del cancello". Questa la scena descritta dalle guardie eco zoofile dell’Oipa di Prato che sono intervenute a Poggio a Caiano per liberare un pastore del Caucaso di circa 5 anni, recluso da almeno un anno e mezzo in una vera e propria prigione, nascosta dall’erba alta. Lo hanno ribattezzato King ed è stato proprio lui a chiedere aiuto abbaiando a una signora che passava nelle vicinanze a passeggio con il suo cane. La donna, rendendosi conto della situazione, ha scattato delle foto e ha fatto una segnalazione alle guardie dell’Oipa che sono intervenute subito.
La gabbia era vicino ad un capannone di proprietà cinese. "King – raccontano le volontarie – era costretto a giacere in un fetore indescrivibile, tanto che una di noi si è sentita quasi male per via dell’odore nauseabondo che esalava dal box. Il pavimento era completamente ricoperto di deiezioni, tanto che il cane era costretto a giacere su intere pozze di pipì. Nessuna cuccia, nessun giaciglio dove riposarsi, nessuna luce. King viveva completamente in ombra senza mai ricevere la luce del sole".
Il proprietario del capannone non ha saputo dare alcuna informazione sul cane: "non sapeva di chi fosse – spiegano – né era a conoscenza di quanto tempo si trovava lì, perché quando aveva acquistato il capannone, circa un anno e mezzo prima, il cane era già lì, rinchiuso nella gabbia. E per paura del cane, – proseguono le guardie – nessuno osava avvicinarsi a lui. Soltanto un operaio di nazionalità indiana, mosso a pietà dalla sua condizione, buttava dalla fessura della gabbia dei croccantini".
A un quadro già complesso si è aggiunta la scarsa collaborazione delle istituzioni pubbliche secondo quanto denunciato dalle guardie stesse: "Carabinieri, polizia e veterinario dell’Asl, pur essendo stati allertati, non sono intervenuti. – affermano le volontarie – Solo la Municipale è arrivata sul posto per verbalizzare il sequestro. Per portare King via da quell’inferno, siamo state costrette interpellare un veterinario privato, che ha sedato il cane per liberarlo dalle catene e condurlo al canile".
Una volta sveglio King, ha mangiato a volontà a dimostrazione del suo stato di grave denutrizione; poi si è rotolato nella cuccia pulita e si è steso al sole. "Da quando si trova in canile – raccontano con soddisfazione le sue salvatrici – non solo dorme tranquillo nella sua cuccia, ma sta parecchio fuori dal suo box, nell’area di sgambamento dove può godersi l’aria e la luce." Purtroppo però King è affetto da una patologia agli occhi, l’Entropion, il rovesciamento della palpebra, che lo costringerà a sottoporsi a un'operazione chirurgica.
Chi desiderasse fare un’offerta per aiutare King e tutti gli animali di cui si occupano le guardie dell’Oipa di Prato può andare al link e trovare la modalità di pagamento che preferisce.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a [email protected].
E.B.
Edizioni locali: Comuni Medicei