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Niente lezioni oggi 11 gennaio al liceo classico Cicognini di via Baldanzi. Dopo due giorni di gelo, con la temperatura in alcune classi che non andava sopra gli 11 gradi, gli studenti hanno deciso di disertare in massa: stamani si sono ritrovati davanti alla scuola per una breve manifestazione e poi una delegazione di loro ha chiesto e ottenuto un incontro urgente con il presidente della Provincia Matteo Biffoni. L’incontro si è tenuto questo pomeriggio. Qualcuno ha anche chiesto una verifica ai vigili del fuoco per accertare se ci fossero le condizioni per l’agibilità.
Il problema si è presentato al rientro a scuola dopo le vacanze invernali. In alcune classi i termosifoni non sono ripartiti. In altre, essendo stati riaccesi solo lunedì mattina, non sono riusciti a riportare la temperatura a livelli accettabili. “Ieri sono stata ad un colloquio con professoressa che stringeva tra le braccia una borsa termica – racconta la madre di una studentessa -. I ragazzi, all’ora di ricreazione, giravano completamente vestiti anche con coperte addosso”.
La situazione viene confermata da una delle insegnanti, la professoressa Cecilia Bellucci: “Stamani tutti i ragazzi non sono entrati – dice -. A scuola c’è molto freddo in effetti. Il dirigente scolastico ha segnalato più volte la problematica ma finora non è stato fatto niente. Per due giorni i ragazzi hanno resistito cercando di coprirsi meglio che potevano ma stamani hanno deciso per questa protesta spontanea”.
Anche i genitori degli alunni hanno protestato ufficialmente inviando al presidente della Provincia di Prato Matteo Biffoni una lettera: “Vorremmo farle presente la situazione di grave disagio in cui ci troviamo insieme al personale della scuola. Al rientro a scuola il 9 gennaio – si legge nel testo della missiva – abbiamo trovato una temperatura glaciale, come del resto è anche oggi. Siamo consapevoli che ciò è da imputarsi anche al fatto che la scuola è stata chiusa per le vacanze natalizie, oltre che alla circostanza eccezionale delle temperature particolarmente basse di questo periodo; ricordiamo però che il problema della bassa resa dell’impianto di riscaldamento è un problema di vecchia data. Le chiediamo dunque di intervenire per aiutarci, rendendoci disponibili a fare la nostra parte, organizzando una raccolta fondi per contribuire alle spese”.
Intanto il dirigente scolastico Mario Di Carlo lancia una proposta: “Ho avvisato gli uffici provinciali della situazione che si sta vivendo al Cicognini, del resto è una scuola che per tre lati è esposta, una soluzione sarebbe quella di fare andare i termosifoni per tre notti di fila in modo da riportare le temperature ad un livello accettabile. Nel frattempo sono disposto ad accogliere nel pomeriggio i ragazzi del classico nelle aule del Rodari”.

Il presidente della Provincia Matteo Biffoni nell’ incontro che ha avuto questo pomeriggio con i rappresentati di istituto e quelli del Parlamento regionale degli studenti ha spiegato che già da ieri è intervenuta la ditta di manutenzione. Completati gli accertamenti l’impianto è regolarmente ripartito e la temperatura sta risalendo nelle aule: i guasti non sono dovuti a deficienze strutturali, dal momento che l’impianto e la caldaia sono stati rinnovati recentemente, ma da una carenza gestionale da parte della ditta di manutenzione che probabilmente non ha monitorato con tempestività l’avviamento dell’impianto al rientro dalle vacanze natalizie. Per questo gli uffici comunali stanno lavorando per applicare le penali contrattuali previste.
Gli studenti rassicurati dalle parole del presidente della Provincia domani hanno deciso di rientrare a scuola. “Rappresentare gli studenti – ha spiegato il consigliere del Parlamento regionale degli studenti Matteo De Liguori – signfica esattamente questo: esserci nel momento delle criticità, con risposte concrete. Non è inoltre banale – continua De Liguori – che il sindaco di una città come la nostra sia sempre disponibile ad ascoltare noi ragazzi”
“La situazione al Cicognini è inaccettabile – spiega Filippo Balugani responsabile provinciale di Gioventù Nazionale – per legge gli ambienti scolastici devono avere una temperatura media superiore ai 18°gradi, non pari ai 10°. Sono anni che il Cicognini ha sempre avuto problemi, nonostante venga richiesto alle famiglie degli studenti un contributo volontario annuale di 140€. Contributo che, se non venisse pagato, potrebbe impedire la presa a carico dell’iscrizione del ragazzo da parte della scuola. Da questo si capisce Biffoni non è capace di risolvere problemi legati all’amministrazione delle nostre scuole superiori, come invece dovrebbe essere compito del presidente provinciale.”
La situazione critica riguarda anche la vicina scuola media Curzio Malaparte che ha la stessa caldaia del Cicognini. Temperature gelide anche alla primaria Mascagni, dove i genitori dei ragazzi denunciano la situazione con classi fredde e termosifoni che vengono accesi solo fino alle 13.
Anche i genitori degli alunni hanno protestato ufficialmente inviando al presidente della Provincia di Prato Matteo Biffoni una lettera: “Vorremmo farle presente la situazione di grave disagio in cui ci troviamo insieme al personale della scuola. Al rientro a scuola il 9 gennaio – si legge nel testo della missiva – abbiamo trovato una temperatura glaciale, come del resto è anche oggi. Siamo consapevoli che ciò è da imputarsi anche al fatto che la scuola è stata chiusa per le vacanze natalizie, oltre che alla circostanza eccezionale delle temperature particolarmente basse di questo periodo; ricordiamo però che il problema della bassa resa dell’impianto di riscaldamento è un problema di vecchia data. Le chiediamo dunque di intervenire per aiutarci, rendendoci disponibili a fare la nostra parte, organizzando una raccolta fondi per contribuire alle spese”.
Intanto il dirigente scolastico Mario Di Carlo lancia una proposta: “Ho avvisato gli uffici provinciali della situazione che si sta vivendo al Cicognini, del resto è una scuola che per tre lati è esposta, una soluzione sarebbe quella di fare andare i termosifoni per tre notti di fila in modo da riportare le temperature ad un livello accettabile. Nel frattempo sono disposto ad accogliere nel pomeriggio i ragazzi del classico nelle aule del Rodari”.

Il presidente della Provincia Matteo Biffoni nell’ incontro che ha avuto questo pomeriggio con i rappresentati di istituto e quelli del Parlamento regionale degli studenti ha spiegato che già da ieri è intervenuta la ditta di manutenzione. Completati gli accertamenti l’impianto è regolarmente ripartito e la temperatura sta risalendo nelle aule: i guasti non sono dovuti a deficienze strutturali, dal momento che l’impianto e la caldaia sono stati rinnovati recentemente, ma da una carenza gestionale da parte della ditta di manutenzione che probabilmente non ha monitorato con tempestività l’avviamento dell’impianto al rientro dalle vacanze natalizie. Per questo gli uffici comunali stanno lavorando per applicare le penali contrattuali previste.
Gli studenti rassicurati dalle parole del presidente della Provincia domani hanno deciso di rientrare a scuola. “Rappresentare gli studenti – ha spiegato il consigliere del Parlamento regionale degli studenti Matteo De Liguori – signfica esattamente questo: esserci nel momento delle criticità, con risposte concrete. Non è inoltre banale – continua De Liguori – che il sindaco di una città come la nostra sia sempre disponibile ad ascoltare noi ragazzi”
“La situazione al Cicognini è inaccettabile – spiega Filippo Balugani responsabile provinciale di Gioventù Nazionale – per legge gli ambienti scolastici devono avere una temperatura media superiore ai 18°gradi, non pari ai 10°. Sono anni che il Cicognini ha sempre avuto problemi, nonostante venga richiesto alle famiglie degli studenti un contributo volontario annuale di 140€. Contributo che, se non venisse pagato, potrebbe impedire la presa a carico dell’iscrizione del ragazzo da parte della scuola. Da questo si capisce Biffoni non è capace di risolvere problemi legati all’amministrazione delle nostre scuole superiori, come invece dovrebbe essere compito del presidente provinciale.”
La situazione critica riguarda anche la vicina scuola media Curzio Malaparte che ha la stessa caldaia del Cicognini. Temperature gelide anche alla primaria Mascagni, dove i genitori dei ragazzi denunciano la situazione con classi fredde e termosifoni che vengono accesi solo fino alle 13.
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