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Potrebbe essere definito a ragione come l’imprevisto della votazione. Alla vigilia il nome di punta viene impacchettato verso una tranquilla vittoria, se non una riconferma quando è già in carica, in quella che dovrebbe rivelarsi a tutti gli effetti una passeggiata di salute, invece alla fine apri l’urna e ti trovi di fronte ad un verdetto ribaltato. È successo esattamente questo al congresso della Lega Nord di Prato andato in scena questa mattina al circolo del Carroccio a Vaiano per l’elezione del nuovo segretario comunale di Prato. Emilio Paradiso era il commissario uscente e da capogruppo in consiglio comunale aveva conquistato nei mesi scorsi una certa visibilità a livello mediatico e politico, ma i militanti non gli hanno dato fiducia preferendo, invece, il giovane Leonardo Soldi per 10 voti a 3. Un distacco schiacciante, che testimonia una disaffezione verso l’operato di Paradiso dovuto a detta degli stessi leghisti dalla cattiva impressione del cosiddetto Jennygate, ovvero il tentativo di inserire la moglie Genni Gori nel consiglio d’amministrazione di Epp. Soldi, inoltre, rappresenta l’uomo della Lega a Prato più vicino al segretario regionale, Claudio Morganti il quale coglie quindi una vittoria per porre ulteriormente sotto il suo controllo il partito nella sua provincia.L’altro elemento di curiosità dell’assise è per l’appunto il numero dei votanti: appena 13 per il congresso comunale, 19 per quello provinciale, filato molto più liscio vista la candidatura unica del commissario Federico Tosoni. Lo statuto della Lega, infatti, riserva il diritto di voto soltanto ai militanti ovvero gli iscritti da più di un anno che abbiano superato l’esame di ammissione del gruppo dirigente. Un meccanismo troppo esclusivo? Sì, per ammissione gli stessi impegni programmatici del duo Paradiso-Soldi.Nella piattaforma politica di Leonardo Soldi c’è la costituzione di commissioni tematiche per redigere le linee programmatiche specifiche per il territorio pratese, in ossequio al tanto caro federalismo politico della Lega. Fra queste fin da ora sembra essere esclusa la realizzazione della tramvia, sgradita a tutto il partito a partire da Soldi: “E’ un’intrastruttura che non serve in una città in decadenza, piuttosto bisognerebbe far funzionare la tratta ferroviaria Firenze-Prato, intervenendo a livello regionale e nazionale su Fs per includere la nostra strazione fra le tratte dell’alta velocità”. La scelta più forte e con possibili effetti sugli equilibri della giunta comunale riguarda, come al solito, la questione dell’immigrazione con l’ennesima rivendicazione di un ruolo più preminente per la Lega Nord: “Finora non ci possiamo ritenere soddisfatti della ripartizione delle deleghe – dice Soldi -. È vero che Milone sta svolgendo un buon lavoro, ma i blitz non bastano perché chinatown continua ad espandersi a dimostrazione che i controlli diventano quasi inutili se poi i clandestini non vengono rimandati a casa. E’ paradossale come noi della Lega non possiamo gestire i rapporti con il ministro dell’interno Maroni, visto che appartiene al nostro stesso partito. Chiederò al sindaco di spacchettare la delega sull’immigrazione, affidando ad un leghista il ruolo di tenere i contatti con la questura, la prefettura, il consolato cinese ed il ministero. Se questo non accadrà fra 5 anni rischieremo noi di tornare a casa”. Nel vivo della relazione di Soldi, una militante sottolinea il concetto che soltanto la Lega possa essere affidabile nel risolvere in maniera stabile la questione immigrazione e non l’assessore in carica: “Silli – ha detto la donna – ha affittato tutta una strada di capannoni ai cinesi”. Nonostante il forte pathos per la corsa alla segreteria del comune capoluogo, il futuro della Lega guarderà molto anche nella provincia, parola del neosegretario provinciale Tosoni: “Nel corso del mio mandato svilupperò capillarmente il movimento dando spazio alle realtà fuori Prato”. L’assise padana è portatrice anche di una novità positiva sul fronte dei rapporti con gli alleati: torna un po’ di bel tempo nei rapporti con il Pdl, che tramite il coordinatore provinciale Riccardo Mazzoni spende parole di miele verso la Lega: “Bisogna tenere unita l’alleanza, perché senza di voi il centrodestra non sarebbe capace di pescare voti dall’elettorato di centrosinistra”. Confermato, almeno in parte, dal segretario regionale Claudio Morganti: “Mazzoni è una delle poche persone del suo partito che continua a parlare bene della Lega Nord, mentre a livello toscano i rapporti col Pdl sono difficili, i dirigenti ci odiano e attaccano pure il ministro Maroni”.
Carlandrea Adam Poli