Riapertura di 22 dei 100 letti chiusi per le ferie estive del personale, nuove assunzioni a tempo indeterminato di medici e infermieri (seppur non ancora quantificate), potenziamento della Medicina interna con l’invio a Prato del capo dipartimento delle specialistiche mediche, Giancarlo Landini, per velocizzare le dimissioni dei pazienti e supportare il servizio di presa in carico precoce (Ama) post valutazione del pronto soccorso, da lui stesso progettato insieme al numero uno della medicina di emergenza urgenza Simone Magazzini.
E’ il piano che il direttore generale Paolo Morello Marchese sta mettendo in campo per evitare il collasso del Santo Stefano dove negli ultimi giorni si sono registrati numeri record di pazienti in attesa di ricovero dopo il passaggio dal pronto soccorso a causa delle dimissioni lumaca nelle medicine, della chiusura di 100 letti per permettere le ferie del personale, dell’aumento degli accessi per il caldo e del sottodimensionamento dell’ospedale rispetto alla popolazione. Ieri pomeriggio, 26 luglio, Morello Marchese ha incontrato i capi dipartimento direttamente interessati dal piano, Landini e Magazzini, quello del settore infermieristico, Paolo Zoppi e la responsabile della rete ospedaliera Lucilla De Rienzo, per definire gli ultimi dettagli dell’intervento. Il tutto con la disponibilità della Regione a nuove assunzioni. In mattinata infatti, la capo gabinetto di Eugenio Giani, Cristina Manetti, accompagnata dal sindaco Matteo Biffoni, ha effettuato un sopralluogo al Santo Stefano per vedere la situazione con i propri occhi. Tra l’altro peggiore rispetto al giorno precedente di una decina di pazienti per un totale di oltre 80 in attesa di ricovero. “A Prato – afferma il direttore generale – si sta manifestando una criticità esplicita ed è lì che dobbiamo intervenire prioritariamente. C’è la piena disponibilità del Presidente Giani, e per questo lo ringrazio, a effettuare nuove assunzioni di infermieri e di medici”.
I 22 letti di medicina che saranno riaperti a breve si aggiungono ai 24 già tolti a chirurgia e saranno destinati a ospitare i pazienti Ama, ossia quelli della presa in carico precoce. In questo modo non attenderanno più, oltre 48 ore, al pronto soccorso. Tutto risulterà vano se l’ospedale non terrà un passo costante sette giorni su sette sul fronte dimissioni. Un problema condizionato anche da una rete territoriale scarsa. “A questo penserà il dottor Landini che a Santa Maria Nuova dove è primario, è riuscito a non avere alcun paziente in attesa. – prosegue Morello – Prato ha altri numeri e caratteristiche ma con uno standard costante su 7 giorni contiamo di riuscire a ridurre numeri e tempi di attesa. A lui spetta il compito, anche di potenziare il rapporto con la geriatria per una presa in carico immediata dei pazienti più anziani che presentano problemi legati all’ondata di calore o disturbi minori, risolvibili con una stabilizzazione immediata del quadro a cui seguirà il ritorno al domicilio con prescrizione dettagliata e il supporto degli infermieri di comunità. La dottoressa Donatella Calvani, primario di geriatria, ha già datola sua piena disponibilità”.
Un piano che non rappresenta sicuramente la bacchetta magica per risolvere criticità che si trascinano da tempo, ma che è comunque un atto di responsabilità. L’ammissione del problema è il primo passo per risolverlo, come si suol dire.
L’Asl riapre 22 letti e mette mano alle assunzioni, ecco il piano per evitare il collasso del Santo Stefano
La Regione, che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo, ha dato il via libera al direttore generale Paolo Morello Marchese. Per velocizzare e dare un passo costante alle dimissioni, arriva a Prato il capo dipartimento delle specialistiche mediche Giancarlo Landini
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(e.b.)
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