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L’area inerti può nascere a Casale: il Tar boccia i ricorsi del comitato e dei 5 Stelle


Quattro anni fa la battaglia ingaggiata dal Comitato ambientale di Casale e da alcuni politici contro Comune e Regione Toscana per bloccare la variante urbanistica. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto validi, trasparenti e rispettosi delle norme i percorsi seguiti dagli enti


Redazione


E' idonea l'area di Casale scelta dal Comune per l'insediamento di un impianto di trattamento dei rifiuti inerti. Lo ha detto il Tar che ha respinto i ricorsi presentati nel 2016 dal Comitato ambientale di Casale, dal consigliere comunale Marilena Garnier e dal gruppo consiliare dei 5 Stelle allora composto da Silvia La Vita, Mariangela Verdolini e Gabriele Capasso, difesi dagli avvocati Campagni, Gratteri e Serra. I ricorsi avevano chiamato in causa l'amministrazione comunale, assistita dagli avvocati Tognini, Logli e Bartalesi, l'Autorità di Bacino fiume Arno e la Asl 4.
I giudici hanno bocciato il lungo elenco di 'vizi' rintracciati dal comitato e dai politici nell'iter seguito dal Comune, e a cascata dalla Regione, per risolvere il problema della 'Varvarito lavori', l'azienda di frantumazione degli inerti costretta a operare in forza di permessi temporanei a causa della mancanza, a Prato, di un'area espressamente destinata a quel tipo di lavorazione. Salva, dunque, sia la delibera con la quale il Consiglio comunale approvò la variante al Piano strutturale e al Regolamento urbanistico, sia la delibera con cui il Consiglio regionale ratificò l'accordo di pianificazione derivato da quella variante.
Secondo il Tar, la variante non danneggia né il contesto paesaggistico né quello ambientale. Non solo: il percorso messo in piedi dall'amministrazione comunale è stato trasparente, legittimo, rispettoso delle norme e dei precetti comunitari, privo di profili riconducibili all'eccesso di potere. Validato anche il percorso su cui si è mossa la Regione Toscana: di tutte le censure oggetto del ricorso, non ne è stata accolta neppure una.
La discussione attorno all'area su cui collocare l'impianto tenne banco per molti mesi in città. La scelta fu tra Casale, Iolo, Mazzone e Calice. Dal 2016 non se n'è fatto più niente: una necessità che sembrava impellente è, di fatto, svanita. La Varvarito ha continuato a lavorare su un terreno di proprietà a San Giorgio a Colonica avvalendosi di autorizzazioni a tempo, rinnovate di volta in volta.
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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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