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Il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, punta il dito sulla prossima entrata in vigore del “pacchetto sicurezza” e sulle norme che riguardano l’impossibilità di riconoscimento dei neonati da parte dei genitori clandestini. La presa di posizione è durissima. “A Prato – afferma – sperimenteremo uno degli aspetti più dolorosi e disumani di questo provvedimento che, paradossalmente, favorisce i comportamenti delinquenziali”.Gestri lancia un appello perché “da Prato parta una mobilitazione per cambiare le aberranti regole del pacchetto sicurezza”. “Le norme che riguardano i bambini nati da madri e padri privi di permesso di soggiorno sono disumane e violano i diritti più elementari delle persone – afferma – La vicenda dei bambini “fantasma” è ripugnante e contraddice ogni principio etico. Chi crede nel rispetto dell’uomo, laico o cattolico che sia, deve alzare la voce perché queste norme vengano cambiate. E’ un dovere. La storia ci insegna che l’affermazione di una cultura che non rispetta le persone, a partire dai più indifesi come i neonati e le loro madri, ha conseguenze drammatiche e aberranti per tutta l’umanità”.E’ un vero e proprio allarme quello del presidente della Provincia: donne e bambini potrebbero finire in balia della delinquenza e della mafia cinese. “E’ prevedibile che a Prato di qui a fine anno nascano alcune centinaia di bambini figli di “nessuno” – mette in evidenza Gestri – Finora le donne straniere andavano a partorire in ospedale. Adesso per il timore potrebbero dare alla luce i loro figli in luoghi di fortuna, magari con l’aiuto di “mammane” improvvisate. Si corre il rischio che madre e padri naturali divengano ostaggi di “padrini” regolari che – magari a pagamento – riconoscono i bambini. Insomma siamo di fronte a una norma sciagurata che, oltre a essere disumana, favorisce la clandestinità, l’illegalità e la delinquenza. Mi chiedo cosa ha a che fare con la sicurezza dei cittadini una simile trovata. Tra l’altro i piccoli che nascono in ospedale e non possono essere riconosciuti dovranno essere affidati ai servizi sociali del Comune che dovranno farsene carico. L’impegno economico potrebbe essere non da poco”.
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