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L’addio di Prato al vescovo emerito Simoni: “Con lui la Chiesa pratese ha cambiato volto”


Grande folla ai funerali che si sono celebrati in Duomo. Il vescovo Nerbini: "Preferiva essere raggirato ma non abbandonare uno solo dei poveri che bussavano alla sua porta": Papa Francesco ha inviato una lettera di cordoglio: "Un pastore attento alle esigenze sociali". Il ricordo del sindaco Biffoni "Un importante punto di riferimento per la politica"


Redazione


Non è bastata la cattedrale, ma è stato anche utilizzato il maxischermo montato in piazza del Duomo, per  l'ultimo saluto che i pratesi hanno voluto dare al loro vescovo emerito Gastone Simoni, morto a 85 anni domenica 28 agosto nella casa di cura Villa Torrigiani, dove era ricoverato in seguito ad un ictus (leggi) .
In tanti,da ieri pomeriggio quando la salma dalla cattedrale di Fiesole, città dove si era ritirato al termine del suo mandato episcopale, è stata portata nella chiesa di san Domenico, hanno sfilato davanti alla bara o si sono fermati per un momento di raccoglimento, per un saluto. E in tanti dalle 7 di questa mattina, 31 agosto, si sono raccolti in Duomo per l'ultima preghiera prima dell'inizio delle esequie celebrate dal Vescovo Giovanni Nerbini e concelebrate anche dal cardinale di Firenze Giuseppe Betori, insieme a una nutrita rappresentanza del clero pratese e fiorentino.

"Nei venti anni di mandato episcopale – ha sottolineato Nerbini – Simoni ha cambiato il volto alla chiesa pratese, ma anche Prato lo ha anche cambiato: ha imparato a sorridere di più e ad abbracciare le persone che incontrava per strada. Aveva l'agenda piena di impegni perché non voleva lasciare indietro nessuno e, spesso,diceva che preferiva essere raggirato piuttosto che abbandonare uno solo dei poveri che bussavano alla sua porta. Ha servito il Signore con umiltà".
Un'omelia che ha ripercorso la vita ecclesiale di Simoni partendo da quando è stato parroco nell'aretino, fino al giorno in cui è stato nominato vescovo: "Non ambiva a diventarlo, ma poi ha portato avanti la sua missione con amore e passione, lavorando anche sulla dottrina sociale e in particolare sul lavoro.Temi per cui si è speso fino alla fine del mandato".
E anche il sindaco Matteo Biffoni, che ha interpretato il pensiero della parte laica di Prato, quella che con Simoni ha affrontato la grande crisi degli anni '90, ha ricordato l'impegno verso un lavoro etico e dignitoso. "A lui si deve l'istituzione del premio Stefanino d'oro che premia l'imprenditoria sana, quella che genera e ridistribuisce ricchezza. Ma è stato anche un importante punto di riferimento per la politica, quando spronava i cattolici a impegnarsi nella società alzando ogni volta di più l'asticella della qualità perché la Politica può risolvere i problemi".

Al termine della funzione, a cui hanno partecipato anche le più alte cariche civili e rappresentanze del mondo politico, economico e del terzo settore, è stata letto il messaggio di cordoglio inviato da papa Francesco al vescovo Nerbini, in cui è stato ricordato "Il servizio alla Chiesa di un pastore attento alle esigenze sociali".
La salma del vescovo Simoni, per sua volontà, non riposerà nella cattedrale accanto a quella del primo vescovo di Prato Pietro Fiordelli, ma è stata portata a Castelfranco di Sopra il suo paese d'origine in provincia di Arezzo. 

alessandra agrati 
Edizioni locali: Prato
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