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Un fiume silenzioso di parenti, amici e conoscenti questo pomeriggio si è presentato alla cappella della chiesa di San Michele a Carmignano dove è stata allestita la camera ardente di Lamberto e Maria Angela Albuzzani e del figlio ventiduenne Marco, morti venerdì sera nella loro abitazione a Sant’Angelo a Lecore, per un tentativo di suicidio trasformatosi in una tragedia familiare. Le tre bare sono arrivate nel piccolo comune del Montalbano, dove vive il fratello di Maria Angela, Giovanni Bellini, famoso pasticcere della zona e dove ha sede la Banca di Credito Cooperativo Area Pratese, presieduta dall’avvocato Lamberto Albuzzani. Per volere dei parenti le telecamere non sono state fatte entrare nella camera ardente. Sulla bara di Marco sono state appoggiate la sua cintura nera di karate e la maglia della Fiorentina autografata da tutta la squadra, di cui Marco era un grande tifoso. I giocatori viola, senza clamore, hanno dedicato a Marco la vittoria contro il Catania di domenica scorsa. Tanti i conoscenti e gli amici che oggi pomeriggio si sono stretti attorno ai parenti della famiglia Albuzzani. Tra i primi ad arrivare l’ex presidente del Credito Cooperativo Area Pratese, Alberto Panerai, predecessore di Lamberto alla guida della banca. Poco più tardi è arrivata anche Silvia, la ragazza di Marco. Le tre salme saranno tumulate nel cimitero di Carmignano domani pomeriggio al termine dei funerali, previsti alle 1430 nella chiesa di San Michele. Un’unica cerimonia per tutti e tre, concelebrata da don Claudio, il prete del San Michele, da don Etienne, parroco di Sant’Angelo a Lecore e da don Favillini, amico della famiglia Albuzzani. Funerali che si annunciano partecipatissimi perchè la famiglia Albuzzani era molto conosciuta nel territorio pratese. Il magistrato che segue le indagini non ha ritenuto di procedere con le autopsie sui tre corpi ritenendo sufficiente solo l’esame esterno per cui le salme sono state messe a disposizione dei parenti prima del previsto. A questo punto non si sono più dubbi sul fatto che Lamberto Albuzzani, volesse togliersi la vita usando il suo fucile da caccia, dopo aver lasciato un biglietto alla moglie. Moglie che è rientrata prima del previsto e che ha tentato fermare il marito, ma nella colluttazione è stata colpita e uccisa da una pallottola. Poco dopo è rientrato il figlio 22enne Marco a cui è toccata la stessa tragica fine. Poi Lamberto ha rivolto il fucile verso se stesso portando a termine ciò che aveva interrotto. Restano oscure invece, le motivazioni che hanno spinto Albuzzani a togliersi la vita.
Nel pomeriggio il sindaco di Prato, Roberto Cenni, che conosceva bene la famiglia Albuzzani, ha inviato un messaggio di cordoglio. “Resta l’amarezza per quando accadono tragedie di questa portata. E la consapevolezza che nessuno dovrebbe essere lasciato solo. Perché la solitudine non è tanto di chi è solo, quanto di chi si sente solo, perché è lasciato solo.”
Eleonora Barbieri
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