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Figline ricorda Gino Signori Giusto delle Nazioni intitolandogli la scalinata che unisce l'abitato con piazza Leonetto Tintori dove un ulivo e una panchina ricordano il gesto coraggioso con cui salvò da morte sicura una ragazzina ebrea ricoverata all' ospedale di Amburgo. A tagliare il nastro anche la figlia Marilena che ancora oggi ricorda in modo commosso la figura del padre. "E' una cosa bellissima questa intitolazione- spiega – perchè mio padre era un uomo buono e giusto. Ricordo ancora quando si incontrò, qui a Figline, con la ragazza che salvò dalla morte".
La figura di Gino Signori è stata valorizzata anche dal Museo della Deportazione a cui la famiglia ha donato oggetti che sono appartenuti al pittore originario di Barga mentre era internato "Una memoria – ha spiegato Enrico Iozzelli referente per la Didattica del Museo della Deportazione – che rientra nelle violenze del '900 ma che è anche uno stimolo per superare violenze, razzismi, odio sessismo e indifferenza".
Giardini, quelli di piazza Tintori, che sono diventato il simbolo della memoria "Un percorso che vogliamo sia ben presente e solido nel corso del tempo – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni – perchè non intendiamo fare nessun passo indietro rispetto a questo racconto".
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